Venezia in emergenza per l'alta marea: dopo il record di ieri alle 22.50, con il picco di acqua ad un metro e 87 - la seconda misura nella storia della Serenissima subito dietro ai 194 centimetri del 1966, ne è arrivata un'altra che si è attestata sui 150 centimetri. Due morti, nell'isola di Pellestrina. All'anziano di 78 anni, rimasto fulminato mentre cercava di far ripartire le elettropompe nella sua casa allagata, si è aggiunto un secondo abitante dell'isola, trovato deceduto anche lui in casa, probabilmente per cause naturali.
Conte e la ministra delle Infrastrutture De Micheli si recheranno a Venezia nel primo pomeriggio. Mattarella ha telefonato al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro per informarsi delle condizioni della città. Il Capo dello Stato ha chiamato anche il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri per capire la situazione della città.
Il leader M5s, Luigi Di Maio, annuncia una moratoria per famiglie e imprese. "Venezia è sommersa come mai prima d'ora - afferma su Fb -. Qui è a rischio la vita delle persone - e due purtroppo sono già morte - sono a rischio beni culturali dal valore inestimabile. Gli imprenditori e le associazioni che fanno grande questa regione ci chiedono che si blocchino mutui e contributi. A questa richiesta dobbiamo rispondere subito. Ci metteremo al lavoro immediatamente per una moratoria verso imprese, artigiani, commercianti, famiglie. Venezia e i veneti vanno supportati con ogni mezzo".
Numerosissimi danni e due morti. E' questo il bilancio della marea straordinaria che ha inondato calli, piazze, locali di Venezia. Sono 187 i cm d'acqua che hanno invaso la città lagunare alle 22.50 di ieri sera, spiega il Centro Maree, quando l'acqua ha fortunatamente iniziato a defluire "con decisione". Un record negativo, con il dato più alto mai registrato dal 1966, quando arrivò a 190 cm. In mattinata una nuova marea: il Centro Maree di Venezia ha infatti comunicato il picco delle 10.30, risultato inferiore ai 150 centimetri previsti. Il livello della marea registrato a Punta della Salute è di 138 centimetri.
I danni nel centro storico della città sono numerosissimi, una sessantina le imbarcazioni danneggiate molto pesantemente, tra le quali alcuni vaporetti. A Ca' Pesaro si è verificato un incendio a causa di una cabina elettrica danneggiata.
Al momento, la situazione più critica, oltre a Venezia, si registra a Pellestrina, dove due persone hanno perso la vita: si tratta un 68enne dell'isola, rimasto folgorato mentre stava usando una pompa elettrica per far uscire l'acqua dal l'abitazione. Di Pellestrina anche la seconda vittima, ha spiegato il sindaco in diretta ad Agorà.
CONTE - "Questo pomeriggio sarò a #Venezia, duramente colpita dal maltempo. Voglio vedere da vicino i danni e rendermi conto della situazione. Con @DPCgov massima attenzione anche alle altre regioni". Lo annuncia su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha aggiunto poco prima di partire: "Mi voglio rendere conto della situazione e spero non ci siano danni irreparabili". Con Conte ci sarà anche il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli che sempre su Twitter scrive: "Insieme al sindaco Luigi Brugnaro e alle autorità locali faremo una prima valutazione dei danni e prenderemo le misure più urgenti. In questo momento drammatico tutto il Paese è vicino alla città e ai suoi abitanti".
IL SINDACO - Una "situazione drammatica", lamenta su Twitter il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che ieri sera affermava: "Sarà una lunga notte. L'acqua alta inizia a scendere. La paura di qualche ora fa ora lascia spazio alla conta dei primi danni. Una marea a 187 cm è una ferita che lascia segni indelebili. Adesso il governo deve ascoltare". "Anche oggi - annunciava quindi il primo cittadino in un altro tweet - affrontando maree che segnano record negativi. Domani dichiareremo lo stato di calamità. Chiediamo al #Governo di aiutarci, i costi saranno alti. Questi sono gli effetti dei cambiamenti climatici. Il Mose va terminato presto. Domani scuole chiuse a Venezia e isole". Poi, nella notte, l'invito ai cittadini: "Chiederemo stato di crisi. Cittadini e imprese raccolgano materiale utile a dimostrare danni subiti. Nei prossimi giorni comunicheremo modalità per richiesta di contributo".
BORRELLI (PROTEZIONE CIVILE) - "Stiamo lavorando per quantificare i danni per la dichiarazione dello stato di emergenza quindi gli stanziamenti per i primi soccorsi e l'assistenza alla popolazione, insieme alla regione e al comune". Lo ha detto il capo del dipartimento di Protezione Civile Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa a Marghera per fare il punto dopo l'acqua alta eccezionale di ieri sera a Venezia.
GUARDIA COSTIERA - Diverse persone sono state soccorse dalla Guardia Costiera a Venezia durante l'acqua alta. Le numerose telefonate sono iniziate mentre il livello dell’acqua raggiungeva i 187 cm, e i venti soffiavano fino a 100 km/h. Subito si sono attivati i protocolli straordinari di intervento da parte della Guardia Costiera di Venezia che, si legge in una nota, ha provveduto nel breve a dispiegare due motovedette, CP 2095 e CP 833 che hanno provveduto a trasportare gli infortunati recuperati durante i soccorsi al Pronto Soccorso, due motoscafi che fornivano rapida assistenza nei punti critici segnalati, due gommoni in dotazione a Nave Dattilo della Guardia Costiera, giunta a Venezia ieri, impiegati per offrire supporto alle operazioni. Il porto è stato tempestivamente chiuso alle 22:30 e dopo aver verificato le condizioni di sicurezza degli ormeggi portuali e dei principali canali e preso atto del miglioramento delle condizioni meteo all'una è stato riaperto. E’ stato emanato “avviso di pericolosità”, considerata la possibile presenza di ostacoli semisommersi pericolosi per la sicurezza della navigazione.
BENI CULTURALI VERIFICANO DANNI - Le strutture del ministero dei Beni culturali e del Turismo sono al lavoro per verificare i danni arrecati dalla marea. Al momento, spiegano da via del Collegio Romano, non è possibile determinare la loro entità anche alla luce della vastità del patrimonio culturale della città lagunare. Per quanto riguarda la Basilica di San Marco sarebbero a rischio i marmi le strutture lignee e i pavimenti. Nel frattempo è stata attivata l'unità di crisi del dicastero e il ministro Franceschini sta seguendo passo passo l'evolversi della situazione. Con informazioni Ansa e Adnkronos