Nei giorni scorsi il consigliere dell’Unione dei comuni Angelo DI Lena ha ricevuto la denuncia da parte di alcune mamme circa la presenza di pidocchi in nelle classi elementari dell’istituto comprensivo "A. Gemelli" Leporano.
E’ lui stesso a spiegare la situazione: “alcuni genitori hanno preso contatto con la mia segreteria per comunicarmi la presenza di pidocchi nell’edificio scolastico Gemelli di Leporano ed hanno chiesto il mio intervento .
Ho, pertanto, inoltrato una comunicazione agli uffici competenti affinchè sia verificata la presenza o meno dei pidocchi che sta allarmato la comunità scolastica e nel caso siano sospese le lezioni per consentire la disinfestazione.
Le famiglie sono allarmate ed intendono rivolgersi a uno studio legale per spingere chi di dovere a prendere provvedimenti. Purtroppo da quando non c’è più il medico scolastico, la situazione sfugge dal controllo delle scuole.
Occorre cercare di prevenire il fenomeno. Purtroppo da noi non esiste nessun obbligo di controllo perché scuola e Asl non possono controllare i bambini in classe, ne possono allontanare i piccoli infestati dai pidocchi o obbligare i genitori a fare i trattamenti che per qualcuno potrebbero risultare troppo dispendiosi.
Come consigliere dell’Unione dei comuni ritengo che il personale scolastico andrebbe formato con corsi nelle scuole, rivolti anche a bambini e genitori, per educare ai piccoli gesti quotidiani necessari per prevenire il contagio, quando si condividono spazi e oggetti.
Come si fa per il pronto soccorso.
Bastano poche regole di base: evitare gli abbracci «testa contro testa»; non ammucchiare maglie e giacche sugli attaccapanni fuori dall’aula o sulle panche degli spogliatoi della palestra, per esempio, non scambiarsi oggetti personali quali pettini, nastri, fermagli, cuffie o cappellini.
L’ideale sarebbe che ogni bambino avesse un suo armadietto personale dove riportare giubbotti, sciarpe e berretti: tutti «mezzi di trasporto» d’elezione per i pidocchi. Occorre che l'amministrazione faccia di più.