ANNO XVIII Ottobre 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 30 Dicembre 2019 03:35

Tre sonde su Marte, poi l'uomo, si parte...diventeremo marziani

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Le notizie la ha data, ieri sera il TG 1. Tre sonde da inviare su Marte, per studi vari. La Nasa invece annuncia l’invio dell’uomo su Marte, a luglio 2020 con arrivo a febbraio 2021. Le sonde invece saranno inviate da Cina, Emirati Arabi e dall’Agenzia Spaziale Europea.

La prima sonda lanciata con successo su Marte, fu la Viking il 19 giugno del 1976. Successivamente il 4 luglio 1997 la NASA con il rover, Sojourner della missione “Nasa PathFinder”.

E così negli anni, a venire. Attualmente arrivano da Marte le immagini riprese da Cassis (una telecamera), a bordo del satellite Exomars. Una bella sfida quella della NASA, se solo si pensa agli effetti prodotti sugli astronauti, a causa della permanenza nello spazio per circa sei mesi all’andata e altrettanto al ritorno, più una quindicina di giorni sul pianeta. Si passa da un campo gravitazionale terrestre con il quale l’uomo è evoluto, che ha un certo valore di gravità (i corpi cadono percorrendo circa 10 metri al secondo per ogni secondo), a uno nullo nello spazio profondo, a uno su Marte che è un terzo di quello terrestre. Insorgono negli astronauti problemi di osteoporosi, atrofia muscolare, stress psicologico per lo stare, in ambiente chiuso.

Tutti gli sforzi sono orientati, a studiare tecnologie propulsive più efficaci per ridurre i tempi di arrivo su Marte. Inoltre bisogna considerare il bombardamento da raggi cosmici e, dal vento solare. Questo induce a dotare di protezioni speciali sia durante il viaggio, che quando si giunge su Marte. I luoghi dove andare una volta atterrati sono le grotte sotterranee scavate dalle lave vulcaniche e questo perché non presentano grandi variazioni di temperatura tra giorno e notte. Su Marte attualmente c’è da 13 mesi, la sonda InSight (Interior Exploration using Seismeic Investigations, Geodesy and Heat Transport) e ha come missione lo studio delle profondità di Marte. Dovrà rilevare terremoti, temperatura. Si studia il sottosuolo di Marte, il cuore del pianeta, per avere risposte anche su tutti gli altri corpi del sistema solare. La missione durerà due anni e gli strumenti della sonda faranno una sorta di tac, a questo pianeta che ha 4,5 miliardi di anni.

La distanza di Marte della Terra varia tra i 56 e i 100 milioni di Km. La fantasia (?) dell’abitare su Marte ha portato l’autorevolissimo Massachusetts Institute of Technology (MIT) al progetto Redwood Forest, in cui una serie di cupole sotterranee ospitano 10 mila persone. Tunnel sotterranei per proteggere sia dalle radiazioni, che dall’impatto di meteoriti Marte è sotto i riflettori ormai da tempo e con molte aspettative per il futuro.

Un dato è certo su Marte si potrebbe vivere solo nel sottosuolo considerato che, non essendoci lo strato di ozono che protegge dalla radiazione solare, le radiazioni ultraviolette sono intense e l’escursione termica giornaliera può raggiungere anche i 100 gradi centigradi. Altri aspetti riguardano la produzione di cibo, le apparecchiature per produrre ossigeno e aria respirabile, il carburante. E’ una grande sfida dell’Uomo lanciata da un Pianeta assoggettato al grande rischio climatico e alla esauribilità di risorse non rinnovabili di valore strategico.

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