ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Martedì, 07 Gennaio 2020 18:16

Tentato golpe di Maduro al parlamento venzuelano non impedisce la rielezione di Juan Guaidó

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Agenti della Guardia nazionale bolivariana e altre forze di polizia stanno impedendo l'ingresso in Parlamento del presidente ad interim del Venezuela, Juan Guaidò, che è giunto di fronte al Palazzo Legislativo per tenere una sessione ordinaria, oggi 7 gennaio 2020.

Una folla formata da "oltre 100 deputati" - secondo quanto riferito dallo stesso Guaidò - cittadini e giornalisti si trova di fronte al cancello d'ingresso dell'area del Palazzo federale legislativo di Caracas.

Juan Guaido' è "l'unico legittimo" presidente del Venezuela. Lo ha ribadito il vice presidente americano, Mike Pence, in una conversazione telefonica di dieci minuti con lo stesso Guaido'. Pence da mesi gioca un ruolo chiave nella campagna portata avanti dall'amministrazione Trump per l'affermazione di Guaido', ritenuto il leader costituzionale del Venezuela.

Il Presidente ad interim del Venezuela Juan Guaidò è poi riuscito a entrare nell'emiciclo dell'Assemblea nazionale e a insediarsi dopo essere entrato nell'aula, insieme ad alcuni deputati hanno intonato l'inno nazionale.

Domenica l'esercito di Maduro, ha impedito l'ingresso al Parlamento del Venezuela a Juan Guaidó, e a 111 parlamentari dell'opposizione, con una forzatura i chavisti e un manipolo di deputati dell'opposizione hanno autoclamato Luis Parra presidente del Parlamento ed automaticamente nuovo Presidente ad Interim, senza avere il quorum legale di 84 deputati. Dopo aver tentato invano di entrare in Parlamento per esercitare il loro diritto di voto Juan Guaidó e i deputati dell'opposizione venezuelana si sono riuniti nella sede del quotidiano El Nacional, dove hanno eletto con 100 voti la nuova Giunta esecutiva del Parlamento: Presidente del Parlamento Juan Guaidó, i due vice presidenti: Juan Pablo Guanipa, Carlos Berrizbeitia e il Segretario Angelo Palmieri. Usa, Gruppo di Lima, ed Unione Europea e 60 Paesi hanno riconfermato il riconoscimento a Juan Guaidó come legitimo e Costituzionale Presidente del Parlamento e ad Interim del Venezuela.Critici gli alleati di Maduro: Argentina e Messico che riconoscono irregolare non aver permesso l'ingresso ai deputati dell'opposizione e la conseguente autoproclamazione di Luis Parra.

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Alta la tensione in Venezuela con il rischio di nuove dure proteste di piazza. Al Presidente del parlamento Juan Guaidó è stato prima impedito l'accesso all'Assemblea Nazionale dove contava di farsi rieleggere e poco dopo un deputato rivale, Luis Parra, si è proclamato presidente del Parlamento con la polizia governativa che ha impedito l'ingresso nell'emiciclo di molti deputati del gruppo maggioritario d'opposizione scatenando forti tensioni all'esterno dell'assemblea parlamentare.

Vigoroso scontro parlamentare

Parra ha annunciato la sua decisione insieme ai deputati Franklyn Duarte e José Gregorio Noriega, presentati come i suoi vice, con l'appoggio di altri parlamentari dell'opposizione, ma non di quelli che sostengono il presidente uscente Guaidó. In suo favore avrebbero votato invece tutti i 44 deputati del gruppo 'chavista' del presidente Nicolas Maduro che da settembre sono tornati a partecipare ai lavori parlamentari.

Scontri già all'esterno dell'edificio

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Per tutto il pomeriggio l'esterno dell'edificio che ospita l'Assemblea è stato teatro di forti tensioni per l'azione delle polizia governativa che ha impedito l'ingresso nell'emiciclo di molti deputati dell'opposizione che intendeva far rieleggere il presidente uscente Guaidó per un altro anno. Per facilitare il raggiungimento del quorum in dicembre l'Assemblea aveva approvato una modifica del regolamento in base a cui le decine di deputati che si trovano in clandestinità, in sedi di ambasciate o all'estero, avrebbero potuto partecipare alla votazione per via telematica. Una risoluzione subito dichiarata incostituzionale dal Tribunale supremo di giustizia (Tsj), che risponde a Maduro.

La forte reazione di Guaidó

Le parole di Guaidó sono state lapidarie definendo l'accaduto 'un golpe contro il Parlamento realizzato in associazione con la dittatura, avvenuto con il sequestro di un gruppo di deputati, senza quorum e privo di qualsiasi legalità costituzionale'.

La feroce lotta politica venezuelana

Per capire quanto accaduto si deve sottolineare che i quattro partiti più importanti all'interno del Parlamento (Voluntad Popular, Primero Justicia, Acción Democrática y Un Nuevo Tiempo), raccolti nel cosiddetto G4, hanno cercato di forzare una riconferma di Guaidó. Un accordo delle opposizioni firmato nel 2016 prevedeva una rotazione annuale alla presidenza, che nel 2020 sarebbe dovuta andare alla minoranza interna. Però una eventuale perdita di questa carica da parte del presidente uscente avrebbe comportato automaticamente anche l'impossibilità di mantenere la sua attuale condizione di autoproclamato presidente della repubblica ad interim, riconosciuta da 56 Paesi del mondo.

 

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