Print this page
Lunedì, 13 Gennaio 2020 07:07

Lo spettro della cyber war nella crisi iraniana

Written by 
Rate this item
(0 votes)

La crisi iraniana ha prodotto già danni rilevanti, immediati sull’economia italiana. Altri ne potranno produrre, a livello globale se l’Iran sarà colpito dalle nuove sanzioni annunciate da Trump e, in particolare se bloccherà la residua capacità di esportazione di greggio per 1,2 milioni di barili al giorno.

L’uscita di Trump dall’accordo sul nucleare nel maggio del 2018 è già costato alle aziende italiane, 30 miliardi di dollari. Annullati o congelati contratti con Anas, Ferrovie dello Stato, AIE, Saipem, Ansaldo, Pininfarina. Chi è AIE e cosa fa? E’ l’acronimo di Anas International Enterprise, controllata da Ferrovie dello Stato. Questa AIE si occupava del corridoio autostradale Nord/Sud e dell’alta velocità, tra Arak e Qom. Rilevanti i problemi di sicurezza, che riguardano 334 gallerie autostradali non conformi rispetto agli standard comunitari e 15 mila, tra viadotti e gallerie ferroviarie assoggettate, a controllo poco più del 10 %. Ora però c’è dell’altro molto più grave almeno, in termini di rischio. Si chiama guerra con il computer e può uccidere l’economia, le imprese, il mercato dei titoli di Stato. Nel tempo della rete, d’internet tutto è connesso e perciò vulnerabile. La guerra può chiamarsi anche, cyber-war da intendersi come azioni e procedure per mettere KO i sistemi informatici dei nemici. La cyber war è una guerra, che si svolge nel luogo composto da dati. Luogo dove, in ogni istante migliaia di miliardi di dati sono creati, modificati, cancellati. Le armi di questa guerra si chiamano “malware” cioè un software nocivo, che può essere indirizzato verso un obiettivo, al fine di sabotarlo o neutralizzarlo. Una volta inserito, in un computer è in grado di infettarne un numero grandissimo. Nel 2003 un malware chiamato SQL Slammer, attaccò i server cioè computer che gestiscono siti e servizi web e sui quali poggia il funzionamento di internet. Semplificando un malware è un virus specializzati nel replicarsi sfruttando la rete. Oltre ai malware ci sono i trojan cioè software travestiti da programmi innocui, ma una volta entrato nel computer della vittima disponendone il controllo a distanza. In Italia subito dopo l’uccisione del generale Soleimani è scattato il piano di protezione della Borsa di Milano e del MTS, che è il Mercato dei Titoli di Stato.

L’Italia ha il decreto legge sulla sicurezza informatica (cyber security). IL punto debole della normativa è, che mancano parecchi decreti attuativi. MTS e Borsa sono state messe, in sicurezza da un provvedimento specifico. Si tratta della legge 133 dello scorso novembre di conversione del decreto legge 105 del 2019. IL DL all’art 5 dispone circa alcune attribuzioni emergenziali, in capo alla Presidenza del Consiglio, in caso di rischio grave e imminente per la sicurezza nazionale. In particolare, il Presidente del Consiglio su deliberazione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica – CISR) può disporre la disattivazione, totale o parziale, di uno o più apparati o prodotti impiegati nelle reti, nei sistemi o per l'espletamento dei servizi interessati. Come specificato con modifica introdotta presso la Camera dei deputati, in prima lettura, entro 30 giorni il Presidente del Consiglio è tenuto a informare il Comitato parlamentare, per la sicurezza della Repubblica delle misure disposte. Il Presidente del Consiglio, in coordinamento con l’autorità di Borsa la Consob può bloccare le contrattazioni di Borsa e le transazioni finanziarie “premendo un bottone rosso”. L’Iran o cyber terroristi possono usare la cyber war, per attaccare sia l’Europa che gli USA. Non si dimentichi,che l’IRAN è la quarta potenza mondiale in termini di cyber war.

Read 1197 times Last modified on Lunedì, 13 Gennaio 2020 15:16