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Venerdì, 18 Settembre 2015 00:00

Taranto - TransAmerica”, film del 2005 diretto da Duncan Tucker Cineforum LGBTQI

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Torna, con tre nuovi appuntamenti previsti per il 18, 19 e 20 settembre, il ciclo di Cineforum LGBTQI, promosso dall’Associazione Culturale Hermes Academy Onlus–Arcigay Taranto. La partecipazione alle proiezioni è libera e gratuita, ma èobbligatorio prenotare al+39388 874 6670.

Venerdì 18 settembre, presso la sede in Via Pupino #90, nel cuore del borgo umbertino, a partire dalle ore 21.00 verrà proiettato “TransAmerica”, film del 2005 diretto da Duncan Tucker.

Bree è un transessuale. Alla vigilia dellintervento chirurgico che la ridefinirà sessualmente, scopre di avere un figlio, Toby, nato ventanni prima dal suo unico rapporto eterosessuale. La psicoterapeuta, che supporta Bree nella transizione, la costringe a confrontarsi con il ragazzo e con il passato. In caso contrario le negherà lautorizzazione legale a procedere con loperazione. Toby, intanto, arrestato per droga e prostituzione, ha bisogno di un padre. Abusato dal patrigno e precocemente orfano di madre, il ragazzo conduce una vita dissipata e promiscua. Sarà Bree a pagare la cauzione e il riscatto per una vita migliore, conducendo Toby in un viaggio di formazione attraverso lAmerica.

Per questo ruoloFelicity Huffmanè stata nominata per lOscar alla miglior attriceed ha ottenuto ilGolden Globe per la migliore attrice in un film drammatico.

A seguire, la recensione di Marzia Gandolfi. Il film di Duncan Tucker, al suo esordio cinematografico, non ci narra la vita di Bree ma soltanto una parte del suo viaggio. È il racconto di un ritorno, di un riconoscimento, quello di un padre e di un figlio, necessario perché la vita di entrambi possa procedere. Bree cerca un corpo che anatomicamente corrisponda il corpo vissuto, il sentimento di quel corpo. Toby è alla ricerca di un padre per poter esistere e crescere, per sviluppare se stesso secondo quel modello. Ma, perché avvenga il riconoscimento di Bree da parte del ragazzo, sarà la stessa protagonista a doversi determinare e non solo sessualmente. La famiglia di Bree, che non si è mai piegata a quel figlio che sogna di essere una figlia, ne ha plasmato il corpo sociale secondo rappresentazioni culturali più tradizionali. A quel corpo culturalmente modellato nellapparenza e nellespressività, Bree si è sempre ribellata fuggendo lontano. Ma per andare (avanti) adesso ha bisogno di tornare (indietro). E la protagonista potrà dirsi tornata soltanto superando le avversità del viaggio, il figlio e luomo che non è più, ma anche quelle dellarrivo, i genitori e la donna che non è ancora. Alla fine Bree rioccuperà il posto lasciato partendo. Questa volta come donna e come madre. Felice e superlativa linterpretazione di Felicity Huffman, che il doppiaggio italiano renderà afona, togliendo allo spettatore tutta la bellezza della trasformazione vocale raggiunta dallattrice.

Per visionare il calendario completo delle iniziative promosse dall’Associazione Culturale Hermes Academy – Arcigay Taranto con il supporto della rete IsolArcobaleno nella provincia di Taranto ed oltre, consultare il sito www.hermesacademy.blogspot.it

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