Quindi e' una pietra locale. Anche Carparo. La sua progettazione fu elaborata dal tarantino Ing. Angelo Cecinato, uno dei più grandi professionisti dell'epoca. Non a caso, si parla di Ingegneria storica militare tanto che il Muraglione e' vincolato dalla locale soprintendenza.
Un eventuale costosissimo e scarsamente finanziabile l'abbattimento, pertanto, non è opera da pianificare per il rilancio di Taranto come i pro-abbattimento sostengono. Per non parlare dei costi che l'amministrazione dovrebbe sostenere in infrastrutture di collegamento con l'area liberata dal muro. Impensabili.
A mio avviso, molto più economicamente, propongo la trasformazione del Muraglione da simbolo del degrado a monumento cittadino. Come? Eliminazione dei cartelloni pubblicitari e di tutto ciò che non è attinente alla storia del muro, economica sabbiatura a totale pulizia con esaltazione del tipico colore del tufo, apertura delle numerose porte murate, ove possibile, esposizione turistica di grandi riproduzioni delle tavole originali del progetto a firma dell'Ing. Angelo Cecinato (conservate dall'amico Ing. Angelo Cecinato, noto imprenditore tarantino, nipote del progettista e già favorevole all'iniziativa), allargamento dei marciapiedi lungo l'intero muro, architettura di luci e arredo a verde. E trasformiamo una zona di Taranto, la rendiamo turistica con visite guidate considerando anche la vicinanza dell'ipogeo dionisiaco (del quale vi parlerò in un prossimo post) o anche semplicemente per passeggiare o correre. Assolutamente fattibile.