“La retorica dei porti chiusi non risolve i problemi, quello che sta succedendo a Taranto non è un problema di politiche migratorie o di sicurezza, stiamo parlando di uomini, donne e bambini in fuga da una guerra che è sotto gli occhi di tutti, iniziata nel 2011 con la compiacenza del governo Berlusconi-Lega.
Non mi è mai piaciuta la retorica dei porti chiusi, ma qui non è questione di politiche migratorie o di sicurezza. Qui stiamo parlando di umanità e di rispetto delle convenzioni internazionali. Anziché sbraitare ci chiediamo perché Salvini non abbia lottato in Europa per ottenere quei ricollocamenti obbligatori e automatici che servono tanto al nostro Paese. Se fosse per lui e la Lega, ArcelorMittal dovrebbe continuare a godere dell'immunità penale. Questo significa odiare i tarantini”, conclude D’Amato.