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Giovedì, 27 Febbraio 2020 03:07

Taranto – Primo caso di coronavirus, Emiliano predispone scuole chiuse da oggi

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E’ l’Asl che comunica intanto il primo caso a Taranto di coronavirus. Si tratta di un soggetto residente nella provincia ionica proveniente da Codogno, ove si era recato in visita prima del suo rientro in Puglia.

Il triage è stato svolto dal 118, che ha immediatamente ricoverato il caso sospetto presso il Reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale “San Giuseppe Moscati” di Taranto. Il trasporto è avvenuto in sicurezza con l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale già nelle disponibilità del 118 e delle quattro associazioni convenzionate ad hoc per l’eventuale trasporto di pazienti “casi sospetti “da COVID-19.

Giunto al Reparto di Malattie Infettive, reparto preparato da diversi giorni in ottemperanza alle normative vigenti e alle disposizioni regionali e ministeriali, il paziente ha seguito il percorso previsto dal protocollo per la stanza a pressione negativa dov’è attualmente ricoverato.

I sanitari del reparto, costantemente in contatto con gli organismi regionali, svolgono ogni attività clinica sanitaria secondo quanto previsto dal protocollo.

SCUOLE CHIUSE A TARANTO E PROVINCIA FINO A FINE SETTIMANA

(dalla pagina FB di Michele Emiliano)
Il presidente della Regione Puglia a seguito dell’individuazione del caso sospetto in Provincia di Taranto comunica, di concerto con il presidente della Provincia di Taranto, col sindaco di Taranto, col prefetto di Bari coordinatore dei prefetti pugliesi, con il direttore dell’ufficio scolastico regionale che, a partire dalla giornata di oggi, giovedì 27 febbraio, e sino a domenica 1 marzo verranno effettuate in tutte le scuole di ogni ordine e grado della Provincia di Taranto operazioni sanitarie di sanificazione, in attesa di concordare con il Governo una specifica ordinanza che contenga ulteriori provvedimenti di prevenzione sanitaria. A tal fine il presidente della Provincia e i sindaci emetteranno provvedimenti di chiusura degli istituti scolastici al fine di procedere alle operazioni suddette.

 

Nota redazionale 

Lungi dal dare bacchettate, dare caccia agli untori, ma il caso di Torricella merita una riflessione dovuta.

Intanto il vero problema è questo: un asintomatico, vale a dire uno come chi scrive, come voi che leggete, stando in una zona rossa conclamata, deve rispettare o no la regola che non si esce se non dopo la quarantena?

Questo è il tema. Poi ha ragione il medico di Torricella, Peppo Turco, nonché consigliere regionale a parlare di cliente asintomatico. Ma solo perché poi il triage ha dimostrato pochi contatti del giovane di Torricella rispetto al possibile contagio. Ma chi e perché ha permesso, dal paese in cintura rossa l’uscita del giovane, per farlo scendere giù? Questo proprio nel momento in cui il premier Conte inviava l’esercito nella zona rossa dicendo che nessuno doveva entrate e uscire? Queste domande meritano risposte.

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