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Sabato, 07 Marzo 2020 15:35

Coronavirus: pronti 50 milioni per incentivi produzione mascherine. Accolta dal Governo la norma proposta ieri dal governatore Luca Zaia

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Al fine di assicurare la produzione e la fornitura di dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale e a condizioni di mercato", vista la loro attuale "inadeguata disponibilità", Invitalia "è autorizzata a erogare finanziamenti mediante contributi a fondo perduto e in conto gestione, nonché finanziamenti agevolati, alle imprese produttrici di tali dispositivi" per un ammontare di 50 milioni. Lo prevede la bozza del decreto sulla sanità. Inoltre "la tempestiva acquisizione dei dispositivi di protezione individuale e medicali", la Protezione civile "è autorizzata all'apertura di apposito conto corrente bancario per consentire la celere regolazione delle transazioni che richiedono il pagamento immediato o anticipato delle forniture".

"È del tutto infondata la notizia di un commissariamento delle Regioni: lavoriamo gomito a gomito con le Regioni" nella gestione dell'emergenza Coronavirus. Lo dichiara il ministro della Salute Roberto Speranza.

Ecco le altre novità previste dalla bozza

"Al fine di fronteggiare l'eccezionale carenza di personale medico e delle professioni sanitarie, le strutture private, accreditate e non, sono tenute a mettere a disposizione il personale sanitario in servizio nonché i locali e le apparecchiature presenti nelle suddette strutture, richiesti dalle Regioni Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto". 

I prefetti potranno "requisire strutture alberghiere idonee ad ospitare persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare" quando il periodo di quarantena non si possa trascorrere a casa. Si prevedono anche delle "indennità di requisizione" sulla base di criteri stabiliti da un successivo Dpcm su proposta del ministro dell'Economia.

Anche la sanità privata sarà chiamata a dare il suo contributo per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. Le Regioni sono autorizzati ad acquistare "ulteriori prestazioni" dalle strutture private che saranno anche "tenute a mettere a disposizione il personale sanitario in servizio nonché i locali e le apparecchiature" richiesti da "Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto" quando manchi il personale perché "ricoverato" o in quarantena per il contagio da Covid-19.

Infine, la giustizia potrebbe fermarsi fino al 30 giugno. La norma, a quanto si apprende, è soggetta a variazioni che potrebbero essere decise nel Consiglio dei ministri delle 18. Previsto quindi il rinvio delle udienze civili e penali "a data successiva al 30 giugno 2020" con alcune eccezioni specificate, mentre potrebbero celebrarsi a porte chiuse le udienze previste come pubbliche.

Accolta dal Governo la norma proposta ieri dal governatore Luca Zaia

È stata accolta dal Governo la norma proposta ieri dal governatore Luca Zaia che consente ai medici posti in sorveglianza, ma non positivi al Covid-19, di rientrare al lavoro: rende noto la Regione Veneto, illustrando le disposizioni dell'art.11 del nuovo decreto. Si spiega che la norma sull'isolamento "non si applica agli operatori sanitari e a quelli dei servizi pubblici essenziali che vengono sottoposti a sorveglianza", aggiungendo che questi "sospendono l'attività nel caso di sintomatoloogia respiratoria o esito positivo al Covid-19". La nuovo formulazione - evidenzia la Regione - consentirà nel solo Veneto di far rientrare negli ospedali quasi 700 operatori, bloccati a casa dalla precedente norma (Decreto 23 febbraio) sull'isolamento fiduciario. Era stato proprio Zaia a lanciare l'allarme ieri al Governo, chiedendo la modifica della disposizione nazionale, dato che questa imponeva la quarantena agli operatori sanitari "in perfetta salute", ma solo perchè venuti in qualche modo a contatto con malati positivi al coronavirus.

Intanto la giustizia si ferma: uno stop di due mesi e mezzo, il più lungo deciso finora dal governo. A mettere il sigillo è il decreto del ministro Alfonso Bonafede, che si sta definendo a Palazzo Chigi e che impone restrizioni a tribunali e procure in tutt'Italia.

In arrivo 5mila impianti per la ventilazione assistita per potenziare i reparti di terapia intensiva. Secondo quanto previsto dalla bozza del decreto sulla sanità sul tavolo del Consiglio dei ministri, per gestire i pazienti critici contagiati dal Coronavirus gli acquisti saranno affidati alla Protezione Civile che potrà procedere, attraverso Consip, in deroga alle procedure ordinarie per gli appalti e quindi in modo più rapido. Per questi acquisti sono previsti 185 milioni che però al momento avrebbero ancora problemi di coperture.

Tra sabato e domenica il presidente del Consiglio firmerà molto probabilmente un nuovo Dpcm contenente le indicazioni sulle nuove zone rosse. Una di queste potrebbe essere quella della Bergamasca - nel capoluogo sono risultati positivi anche il prefetto e il questore - che ricade sotto i comuni dei Nembro e Alzano Lombardo, un'area dove vivono 25mila cittadini. E il governo dovrà anche decidere se prolungare o meno l'isolamento delle aree già in quarantena. "Stiamo valutando una serie di misure da prendere in generale nella regione, come nelle altre zone a rischio", ha detto il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro auspicando che vengano valutate delle misure sanzionatorie per chi viola la quarantena o le regole sanitarie diffuse in questi giorni. "Non è una bravata - ha detto - stiamo studiando eventuali conseguenze per un atto di questo tipo". 

Con informazioni Ansa

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