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Giovedì, 12 Marzo 2020 22:25

Coronavirus Pandemia in Italia, Borrelli: "12.839 malati, 1.258 guariti, 1.016 morti"

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Con le città che lentamente si fermano, gli operai che chiedono garanzie nelle fabbriche e il mondo che giorno dopo giorno si chiude sempre di più seguendo l'esempio del nostro paese, il coronavirus fa segnare un nuovo record in Italia: con i 189 morti nelle ultime 24 ore l'Italia supera le mille vittime. Ora sono 1.016 - tre volte i morti del terremoto del centro Italia o dell'Aquila, tanto per dare un'ordine di grandezza - ed è l'ennesima soglia, psicologica soprattutto, che viene abbattuta da un'emergenza la cui fine, a sentire gli scienziati, è ancora molto lontana. Certo, il dato dei guariti - 213 in un solo giorno, il più alto dall'inizio dell'esplosione del contagio - è sicuramente un'indicazione positiva che ha a che fare con le misure di contenimento prese dalle autorità, ma i numeri sembrano tutt'altro che rallentare.

Sono 1.258 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 213 in più di ieri. I casi totali sono invece 15.113, più 2.651, mentre le vittime in un giorno sono state 188, in totale sono 1.016 morti. Lo ha detto il commissario per l'emergenza Angelo Borrelli durante la conferenza stampa alla Protezione Civile.

Il quadro regionale: i casi attualmente positivi sono 6.896 in Lombardia, 1.758 in Emilia-Romagna, 1.297 in Veneto, 554 in Piemonte, 570 nelle Marche, 352 in Toscana, 243 in Liguria, 174 in Campania, 172 nel Lazio, 148 in Friuli Venezia Giulia, 98 in Puglia, 102 nella Provincia autonoma di Trento, 103 nella Provincia autonoma di Bolzano, 111 in Sicilia, 62 in Umbria, 78 in Abruzzo, 39 in Sardegna, 26 in Valle d'Aosta, 32 in Calabria, 16 in Molise e 8 in Basilicata.

I pazienti in terapia intensiva salgono a  1.153, 125 in più rispetto a ieri. Dei 12.839 malati complessivi, 6.650 sono ricoverati con sintomi e 5.036 sono quelli in isolamento domiciliare. Le vittime in un giorno sono state 188 e il 98% ha più di 60 anni. Il 67% con almeno una patologia pregressa.

"In questo periodo si sta registrando una contrazione della donazione del sangue. Ma donare è fondamentale e avviene in assoluta sicurezza. Dunque facciamo un appello a tutti i cittadini: continuate a donare perché è fondamentale per salvare vite umane". E' l'invito che il commissario ha rivolto agli italiani.

Per far fronte alle esigenze di sorveglianza epidemiologica e di coordinamento connesse alla gestione dell'emergenza COVID-19, ivi compreso il reclutamento di personale, lo stanziamento dell'Istituto superiore di sanità è incrementato di 4 miliardi di euro. Lo prevede la bozza del decreto legge per far fronte all'emergenza coronavirus.

La Sea ha comunicato in serata la decisione di chiudere l'aeroporto di Linate a Milano. Nelle bozze del decreto con le misure economiche attualmente in elaborazione, la Protezione Civile fino al 31 luglio o fino a fine emergenza potrà disporre "la requisizione in uso o in proprietà, da ogni soggetto pubblico o privato, di presidi sanitari e medico-chirurgici, nonché di beni mobili di qualsiasi genere" per assicurare "le forniture" e "implementare il numero di posti-letto specializzati" per la cura del Coronavirus. E' possibile la requisizione "temporanea" di alberghi o beni immobili per ospitare persone in quarantena.

Il ministro delle Autonomie Francesco Boccia che ha partecipato alla riunione con i governatori ha sottolineato che "sull'apertura e chiusura delle fabbriche il governo ha accolto le proposte delle Regioni" le quali, se vogliono, possono chiudere alcune aziende non indispensabili d'intesa con imprenditori e sindacati. Ma quello che non si può fare è chiudere tutto. "Altrimenti - dice - si spegne il paese".

Alla riunione con le Regioni ha partecipato anche il neo commissario Domenico Arcuri, chiamato da Conte ad affiancare le strutture operative. L'Ad di Invitalia e Borrelli - dopo che la Consip ha chiuso la gara da 200 milioni per la fornitura di guanti, camici e mascherine e quella per recuperare sul mercato 67mila kit per il test per il coronavirus - hanno fatto il punto sulle principali urgenze, a partire dalle terapie intensive che necessitano di un potenziamento, ma anche su tutto ciò che riguarda la distribuzione di materiale sanitario e l'eventuale individuazione di nuovi stabilimenti di produzione.

Anche perché, come ha ribadito anche Walter Ricciardi, "è bene che ci cominciamo a abituare a una guerra lunga". La Sars, spiega il consulente del ministro Speranza, "che era meno contagiosa finì verso maggio-giugno. Questa è molto più contagiosa e io ho l'impressione che, se ci va bene e lavoriamo tutti insieme, dovremo arrivare all'estate"

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