ANNO XIX Giugno 2025.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 23 Marzo 2020 05:39

Settimana cruciale per la pandemia, i medici italiani in corsa per fare prima del virus, avremo novità

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Facciamo il punto, raccogliendo le novità emerse dalle ultime ore per tracciare un percorso. In questa fase, per quanto ci riguarda, la sospensione è legata alla dietrologia politica, al recriminare su ritardi, ci interessa altro, entrare nel cuore del problema.

La settimana che avanza, a conferma del dato di ieri che, dopo un trend continuo di aumento segna una flessione dei nuovi casi, la metà dell’altro ieri, un aumento dei guariti ed una flessione leggera dei decessi, deve confermare questo trend perché entriamo nella terza settimana dopo il blocco del 12 marzo. Questo il percorso della strategia imposta dal Governo.

L’altro filone di interesse è quello strettamente medico. In che punto siamo? Siamo di fronte ad un virus sconosciuto che sul serio non si sa cosa fa all’interno del polmone. Ostruisce gli alveoli? Non si sa. I medici italiani si muovono con professionalità diventando un punto di riferimento mondiale. 

La gestione della profilassi medica è legata attualmente all’osservazione dei malati; se la fase diventa acuta e hanno bisogno di ventilazione, si intubano e si dà loro una miscela antivirale generica e si aspetta che l’organismo stesso reagisca con i suoi anticorpi e vedere se ce la fa. In sostanza la medicina è in stallo, attende e in questa fase accade che organismi anziani e compromessi non ce la facciano e non sopportino questa attesa che può durare anche giorni.

Cosa ricercano i medici? Lo dice per ultimo Burioni, ieri sera da Fazio a Che tempo che fa e in seguito ai diversi collegamenti con vari professori. C’è la sensazione che davvero si è vicini alla soluzione. In sostanza la ricerca sanitaria vuole capire cosa fa il coronavirus all’interno del polmone, questo perché la medicina moderna, a differenza dal passato, ha il farmaco per tutte le malattie, e perché, una volta che diventi chiaro dove colpisca il killer, si svelerà la cura appropriata per annientare subito il danno e la partita contro il virus è finita a nostro favore e se poi arriva il vaccino, che lo previene, è davvero cappotto. Questo è il percorso ufficiale della scienza, non quello del web che propaganda presunte medicine salvavita. E’ chiaro da quello che abbiamo detto prima (abbiamo tutte le medicine) fa sì che in taluni casi un farmaco funzioni, ma non in altri; siamo nell’approccio generico, nella casualità e non nell’universalità che necessità una pandemia, dobbiamo trovare il farmaco che serva per tutti: l’anticoronavirus.

Poi c’è un'altra novità e riguarda l’organizzazione sociale con il metodo Korea. Se ne sta parlando, c’è da sabato una commissione al Ministero della Salute al lavoro. Si stanno spuntando gli aspetti legati alla gestione della privacy. In pratica si tratta di una mappatura informatizzata di tutti coloro che sono colpiti dal virus, con la tracciatura dei loro contatti e per aver sotto controllo, attraverso un app per smartphone, l’area intorno a noi. Questo vuol dire di avere una sorta di patente digitale che consenta di poter uscire di casa, di andare a lavorare, sempre usando precauzione e sistemi di sicurezza, ma sapendo dove sono i focolai, i punti di crisi da attraversare con circospezione. Questo è quello che ci aspetta e che dobbiamo seguire, senza perdere tempo, animo e con la speranza che presto finirà. Poi vedremo come alzarci, ma sarà, ne sono convinto, un mondo più bello.

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