ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Martedì, 31 Marzo 2020 18:03

L'istituto superiore di sanita' 'Siamo al picco dei contagi'  Test rapidi, platea più ampia

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Polemica del governatore Fontana con Iss sulle mascherine: 'Ci diano l'autorizzazione a produrle'


Il commissario Arcuri fa il punto sulla distribuzione di dispositivi, ad ora oltre 48 milioni di pezzi: 'Acquistati 300 milioni di mascherine. 1.237 ventilatori soprattutto al centro-nord ma anche al sud'.  A Milano il nuovo ospedale in Fiera. Bertolaso: 'Promessa mantenuta'. Fontana: 'Sarà il simbolo della battaglia vinta contro il coronavirus'.
Il caso di Ferrara resistente al contagio. Il bollettino del Veneto.
Il sacrificio dei camici bianci, morti 66 medici.

"La curva ci dice che siamo al plateau, non vuol dire che abbiamo conquistato la vetta e che è finita ma che dobbiamo iniziare la discesa e la discesa si comincia applicando le misure in atto". Lo ha detto il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro alla conferenza stampa all'Istituto sul punto epidemiologico dell'epidemia.  "Dire che siamo arrivati al plateau vuol dire che siamo arrivati al picco, ma il picco non è una punta bensì un pianoro da cui ora dobbiamo discendere". Proprio perchè il picco "non è una 'punta' ma un pianoro - ha spiegato Brusaferro - ora dobbiamo scendere dall'altra parte". Bisogna però "essere cauti poichè - ha concluso - dalla situazione di pianoro l'epidemia può ripartire se molliamo rispetto alle misure di contenimento e isolamento in atto".

Per fare indagini di popolazione ampie "servono test più rapidi per la ricerca degli anticorpi. Stiamo pensando di fare questo tipo di indagine e stiamo mettendo a punto le tecnologie per poterlo fare" ha detto il presidente Brusaferro. L'indice di trasmissione del nuovo coronavirus, il cosiddetto R con zero, "è vicino all'uno (ndr ovvero un positivo ha la potenzialità di infettare una persona) ma dobbiamo arrivare sotto il valore uno". Lo ha detto il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro alla conferenza stampa epidemiologica presso l'Istituto. "Dobbiamo mantenere tale indice sotto l'uno, intorno allo 0,5, con misure efficaci". Per raggiungere invece il valore zero contagi, ha detto, "ci vorranno mesi". "L'indice di trasmissione del nuovo coronavirus, il cosiddetto R con zero, "è vicino all'uno (ndr ovvero un positivo ha la potenzialità di infettare una persona) ma dobbiamo arrivare sotto il valore uno". Lo ha detto il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro alla conferenza stampa epidemiologica presso l'Istituto. "Dobbiamo mantenere tale indice sotto l'uno, intorno allo 0,5, con misure efficaci". Per raggiungere invece il valore zero contagi, ha detto, "ci vorranno mesi".

Polemica Fontana- Iss su mascherine - "Purtroppo l'Iss ha detto che la prima riunione per valutare questa mascherina è stata rinviata alla settimana ventura. Da lì inizia questo iter che mi auguro possa essere reso rapido. Io credo che non si debba dire 'diamo una risposta tra qualche settimana' pensando di farci un piacere, ma che si dovrebbe dire 'vi diamo una risposta tra qualche ora'". Lo ha detto il governatore lombardo Attilio Fontana in un passaggio del suo intervento in Consiglio regionale, tornando sull'attesa per la certificazione dell'Iss a un'azienda lombarda in grado di produrre 900mila mascherine al giorno. "A meno che non si siano ancora resi conto che siamo in un periodo di emergenza, visto che comunque le mascherine nessuno ce le dà. Almeno ci diano l'autorizzazione a produrle", ha aggiunto Fontana. Risponde il presidente Fontana: "Siamo pronti: appena abbiamo i risultati sulle prove tecniche di capacità di filtraggio delle mascherine possiamo renderle immediatamente autorizzate. Abbiamo fatto oltre 80 autorizzazioni a produrre in attesa che quanto prima ci vengano portate le prove tecniche di capacita di filtraggio dei microrganismi, nel momento in cui le riceviamo entro un'ora possiamo rilasciare le autorizzazioni, ma nel frattempo il produttore può produrle".

Rocca (Cri): 'Soccorritori trattati come untori-  I soccorritori di ritorno dalle zone rosse trattati come 'untori', minacciati di licenziamento o di ritorsioni dai vicini. La denuncia arriva da Francesco Rocca, presidente della Croce rossa italiana, che parla di "stigma intollerabile, assurdo e a dir poco autolesionista". "Per fortuna - aggiunge Rocca - è la netta minoranza quella dell'insulto e della paura rispetto a un'Italia migliore. E' necessario, tuttavia, fare sentire doppiamente il nostro grazie a questi straordinari esempi di Umanità in azione".

Il punto del commissario Arcuri - L'Italia ha acquistato 300 milioni di mascherine e i dispositivi "arriveranno progressivamente nei magazzini della protezione civile e verranno distribuiti con il criterio che abbiamo concordato con la totalità delle regioni, anche per garantirci assoluta trasparenza ed evitare asimmetrie". Lo ha detto il commissario Domenico Arcuri in conferenza stampa sottolineando che con questi numeri è stata "consolidata una sufficiente quantità di dispositivi". Inoltre, ha aggiunto Arcuri, ieri è stata consegnata una "quantità sufficiente di mascherine all'ordine dei medici". " Pensiamo - ha concluso - che anche loro devono essere dotati di una sorta di 'magazzino di scorta', in modo da poter sopperire o aggiungere dotazioni che vanno direttamente a loro". "Abbiamo fatto molti passi avanti nella produzione nazionale di mascherine in una settimana. Le prime 25 aziende della filiera della moda da ieri producono 200 mila mascherine chirurgiche al giorno. Hanno un piano per andare a 500 mila al giorno la prossima settimana e a 700 mila quella successiva; le aziende del settore dell'igiene personale da ieri fanno 250 mila mascherine al giorno, arriveranno a 400 mila la prossima settimana, a 750 mila quella successiva". "Stiamo inviando dispositivi soprattutto al centro-nord, ma pensiamo anche alle regioni del sud. Cerchiamo di mantenere queste due leve. Negli ultimi 3 giorni abbiamo distribuito 290 ventilatori alle regioni, nei prossimi 3 giorni contiamo di distribuirne altri 599, il 40% di quanto distribuito finora. A ieri abbiamo distribuito 1.237 ventilatori polmonari. Con forniture così massicce andiamo anche verso sud, che dobbiamo assolutamente evitare si trovi in condizioni simili a quelle delle regioni del centro-nord più colpite dal coronavirus". "Sono dotazioni massicce, ma ancora non riusciamo a raggiungere tutti i target: spero che la prossima settimana anche i farmacisti verranno riforniti di dispositivi di protezione" precisa Arcuri

Il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, chiederà poteri straordinari per gestire l'emergenza Coronavirus. Lo ha annunciato al Consiglio regionale, in videoconferenza. "Con le regole vigenti in condizioni normali - ha detto - tra due anni siamo ancora qui. Per agire in tempi rapidi, come è assolutamente necessario, abbiamo bisogno di poteri straordinari, come è stato fatto per la ricostruzione del Ponte Morandi". "Chiedo al Consiglio regionale - ha aggiunto - di valutare l'approvazione di un documento perché io possa chiedere al Governo poteri straordinari. Senza averli rischiamo che tutto il lavoro venga ritardato, ma i tempi sono di grande urgenza. Se non allentiamo regole, soprattutto in vista della ricostruzione per il dopo - ha concluso - rischiamo di trovarci pericolosamente impantanati nella burocrazia". Il Piemonte prorogherà oltre la scadenza del 3 aprile le ordinanze con le misure di contenimento del Coronavirus. Lo ha annunciato il governatore Alberto Cirio parlando all'Aula del Consiglio regionale, riunita oggi in videoconferenza. La nuova scadenza potrebbe essere fissata al 14 o al 20 aprile. La decisione sarà presa probabilmente giovedì, dopo un incontro fra Cirio e i capigruppo. "Abbiamo fatto una scelta di rigore fin dall'inizio - ha spiegato Cirio - e così siamo andati avanti. Abbiamo avuto un grande rigore, mai in tono polemico, adottando misure più restrittive di quelle nazionali. Abbiamo ancorato tutte le misure alla data del 3 aprile, ma ora è evidente che questa data non potrà essere rispettata". "Tornare a normalità il 3 aprile - ha sottolineato - sarebbe una follia. Si tratta ora di vedere per quanto tempo prorogare le misure. Chiedo che venga convocata una riunione dei capigruppo giovedì. In quella occasione darò un resoconto delle posizioni del Governo e delle Regioni, per decidere se arrivare come qualcuno ipotizza al giorno dopo Pasquetta o al lunedì successivo".

Presentato a Milano il nuovo ospedale realizzato in Fiera - "Abbiamo fatto una promessa e l'abbiamo mantenuta". Lo ha scritto Guido Bertolaso in un messaggio letto alla presentazione dell'ospedale Fiera Milano costruito in 10 giorni per l'emergenza Coronavirus. Un ospedale "specialistico", ha scritto, che potrà essere "replicato a livello nazionale e internazionale". E ancora: "Fiero di essere italiano, quando il Paese chiama io rispondo". Bertolaso, che nei giorni scorsi è stato ricoverato per Coronavirus, ha scritto nel messaggio, letto da un suo delegato, che quello a Fiera Milano non è un "un ospedale da campo, non è un lazzaretto", ma una struttura specialistica che mette al centro "la figura del paziente" grave colpito da Covid 19. Un ospedale realizzato, ha aggiunto, "in tempi inconsueti e insperati". E la scelta di Fontana di farlo "ha assunto un carattere esemplare". E ancora: "al grido di aiuto dell'Italia si risponde, anche se con rischi a cui sapevo che avrei potuto andare incontro".

Coronavirus: Fiera Milano, per ospedale al lavoro in 500 h24 © ANSA

E' una struttura ospedaliera a tutti gli effetti, non un ospedale da campo" e ospiterà "il più grande reparto di terapia intensiva d'Italia". Lo ha sottolineato Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano che gestirà l'ospedale realizzato in Fiera a Milano. "Abbiamo fatto in 10 giorni ciò che in maniera ordinaria si fa in qualche anno" ha detto il presidente della Fondazione Fiera Enrico Pazzali alla conferenza stampa per l'inaugurazione del nuovo ospedale. L'ospedale realizzato in Fiera a Milano "sarà il simbolo della battaglia vinta contro il coronavirus e il simbolo della ripresa della nostra regione": lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana

Il bollettino del Veneto - Sono arrivati a 8.159 i casi di positività al Coronavirus in Veneto, 258 in più di ieri sera. Lo rileva il bollettino della Regione Veneto. I nuovi decessi sono stati 12, portando a 448 il numero totale. I pazienti in terapia intensiva sono 356 (+2), i dimessi 828, i pazienti in area non critica 1680 (+14). Le persone in isolamento domiciliare sono 19.945. Le province che registrano il maggior numero di nuovi positivi sono Padova e Vicenza (+54 rispettivamente), seguite da Treviso (+52), Verona (+49) e Venezia (+37).

Il caso di Ferrara resistente al contagio

"Magari quando sarà tutto finito - ha osservato nella consueta diretta Facebook il commissario ad acta, Sergio Venturi - ci chiederemo perché i contagi non sono mNell'Emilia-Romagna che lotta contro il coronavirus, c'è un'area del suo territorio - il Ferrarese - che sembra resistere naturalmente all'infezione, registrando una diffusione e un tasso di contagi ben inferiore al resto della regione. E che, per questo, dovrà essere studiato a fondo, così da capire come mai, in quella porzione d'Emilia, il Covid 19 sia stato arginato, in maniera quasi naturale.ai cresciuti a Ferrara. Evidentemente qualche ragione ci sarà, o che fosse zona malarica o perché c'è la talassemia, però bisognerà chiederselo perché evidentemente c'è una resistenza naturale di quella provincia a questa infezione che dovremo studiare perché ci potrebbe essere utile anche per altri cittadini". D'altronde, ha proseguito, "è assolutamente inimmaginabile il motivo per il quale ci sono, ad esempio, 75 servizi in ambulanza a Parma e ce ne sono 12 a Ferrara: bisognerà capirlo perché questa malattia ha dei confini a quasi fisici". Anche perché, ha argomentato ancora Venturi, "se si andasse a vedere anche la composizione dei contagi nella provincia di Ferrara, c'è una presenza su Ferrara prevalente ma poi tutto il testo si attesta prevalentemente sul confini con la provincia di Bologna, una grande parte della provincia è preservata e di questo sono molto contento per chi vive lì"

Aumentano i medici deceduti: salgono a 66 i camici bianchi uccisi dal Covid19

Coronavirus in Italy © ANSA

Altri tre decessi tra i medici per l'epidemia di Covid-19. Non ce l'hanno fatta, si apprende dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), Gaetana Trimarchi, medico di famiglia di Messina, guardia medica in Val di Fassa; Norman Jones, cardiologo di Seregno (Como); Roberto Mileti, ginecologo di Roma. Il totale dei camici bianchi deceduti a causa del contagio sale così a 66.

Intanto, secondo gli ultimi dati dell'Istituto Superiore di Sanità relativi a ieri, sono 8.358 gli operatori sanitari contagiati, 595 in più rispetto al giorno precedente.

Con informazioni dell'Ansa

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