ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 25 Giugno 2020 17:31

Salvini: "La scuola non è un carcere. Azzolina non è in grado"

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Sit-in con il leader della Lega davanti al Miur. Davanti al ministero un enorme striscione con la scritta 'Azzolina bocciata'.

"Questo ministro è inviso a buona parte della maggioranza: lo cambiassero perché è una sciagura. La scuola non è un carcere". Così Matteo Salvini, davanti al ministero dell'Istruzione, in viale Trastevere a Roma, durante una rapida manifestazione di protesta con altri deputati e senatori leghisti che hanno srotolato un enorme striscione con la scritta 'Azzolina bocciata'.

Il leader della Lega ha poi aggiunto: "sono qui da genitore e non da senatore. C'è un ministro non in grado di gestire la situazione, non c'è certezza per i presidi, i genitori, i sindaci e i nostri figli: non si sa quando si riparte, dove e come si riparte, chi mette la mascherina, chi mette il plexiglass. Chi paga non si sa, chi sanifica nemmeno. Un governo che mette la scuola in fondo a tutto non fa il bene del Paese".

"Cosa faremmo noi? Copieremmo dall'Europa. In tutta Europa al momento i bambini sono in classe con le maestre e senza plexiglass. Mi rifiuto di mettere mia figlia a settembre in una classe buia, isolata, senza insegnanti né tutele. Non è possibile - ha detto ancora il leader della Lega - che il governo si sia impegnato a far ripartire il campionato di calcio, e apro una parentesi per dire che a questo punto si potrebbe anche riportare le persone negli stadi in misura minore e a distanza, e la scuola no. Il campionato di Serie A sì e le scuole materne ed elementari no: è una follia".

"In tutta Europa i bambini sono a scuola adesso. È una follia che in Italia non si sappia se a settembre i nostri figli vanno a scuola, per quanti giorni e per quante ore. Aggiungo i 50mila insegnanti di sostegno precari per gli studenti disabili e i 30mila insegnanti che andranno in pensione: nel decreto rilancio non c'è una lira per le assunzioni. Peggio di così non si poteva fare: se non vogliono ascoltare noi, ascoltino gli insegnanti e i presidi, i sindaci e gli studenti", ha aggiunto. Adnkronos

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