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Martedì, 08 Settembre 2020 17:12

Nuovo no dei 5 stelle al Mes. Crimi: "Così non va bene"

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Risposta a Nicola Zingaretti che aveva chiesto di utilizzarlo "per rinnovare la sanità". Anche Di Maio ribadisce la contrarietà al fondo salva-Stati. Bonaccini: "Spero capisca che ce n'è bisogno".

Nuovo muro del Movimento 5 stelle al Mes. Vito Crimi e Luigi Di Maio ribadiscono la contrarietà al fondo salva-Stati. Il secco no è stato confermato poche ore dopo l’intervento del segretario del Partito democratico alla direzione dem. “L'Italia deve utilizzare il Mes, una linea di credito molto vantaggiosa per rinnovare la sanità", aveva sostenuto ieri Nicola Zingaretti. Di oggi la replica dei vertici pentastellati: "Per noi il Mes com'è adesso non va bene, punto.

Lo era un mese fa, lo è adesso, non è cambiato nulla", taglia corto il capo politico, Vito Crimi. "Non vedo ancora nessuna novità sul tema. Si continua a ripetere la stessa cosa e la nostra posizione l'abbiamo detta e ribadita, non è cambiato nulla da un mese a questa parte. A volte – confida ai cronisti che lo interpellano - mi stanco anche di ripetere la stessa frase". Sulla stessa lunghezza d’onda è Luigi Di Maio. "Il Mes? In questo momento stiamo pensando al Recovery fund", dice, e ricorda che nelle prossime settimane inizierà “il confronto con la Commissione europea sui progetti".

Di parere opposto è invece Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni. “Spero che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, capisca che ce n’è bisogno”, afferma Bonaccini che questa sera non sarà alla Festa dell’Unità a Modena dove interverrà il premier. “Con Conte lavoro bene. Non ha bisogno della mia presenza per fare bella figura Modena stasera, né per esprimere il suo pensiero che per gran parte condivido”, aggiunge.

Forza Italia commenta con ironia l’ennesimo ‘niet’ grillino e critica il Pd. “Alla direzione del partito – attacca Anna Maria Bernini - Zingaretti ha lanciato una sorta di ultimatum sul Mes, non si capisce bene se ai Cinque Stelle, a Conte oppure a sé stesso. Se era un ultimatum al M5S oggi è stato già respinto al mittente da Di Maio, e se era per Conte è rimasto senza risposta. Il Pd - conclude - quindi è il garante di nulla”. AGI

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