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Mercoledì, 16 Settembre 2020 18:02

Mara Venier e 'Domenica in' ai tempi del coronavirus

Written by  Antonella Piperno
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Autenticità, intimità e piedone ingessato. Fenomenologia della Venier, per la terza volta consecutiva al timone di “Domenica in” che è ripartita senza l'annunciato videomessaggio del premier.

Alla soglia dei suoi settant’anni, esternati con fierezza in un ambiente dominato da star che non dichiarerebbero la loro età neanche sotto tortura, e forte di una lunga carriera densa di discese e risalite Mara Venier ha saltato con disinvoltura anche il primo ostacolo (in realtà un sublime promo) che ha accompagnato il debutto, (domenica 13 settembre alle 14 su Raiuno) della nuova edizione della sua ‘Domenica in’.

Davanti a una buccia di banana politica, un videomessaggio con gli auguri agli studenti di Giuseppe Conte nella prima puntata annunciato con la fanfara in conferenza stampa, contestato ferocemente dall’opposizione e quindi ritirato in fretta dal premier, la conduttrice che nella scorsa edizione del programma è andata in onda con il piede ingessato si è rialzata con la sua consueta disinvoltura: “Mi sarebbe piaciuto che il Presidente del consiglio mandasse un augurio agli studenti e agli insegnanti per la ripresa del nuovo anno scolastico - ha dichiarato - Era un’idea in corso ma il premier Conte ha preferito declinare la registrazione del videomessaggio per evitare che la scuola diventi occasione di polemiche…E allora il buon rientro a scuola lo farà la zia Mara”.

La forza e l’empatia di “zia Mara”, che a quasi settant’anni vanta oltre due milioni di follower su Instagram, nutriti a suon di foto con i nipoti, in versione casalinga disperata e con gag da Sandra e Raimondo insieme al marito Nicola Carraro,  sono le chiavi che spiegano il suo successo e la sua terza Domenica in consecutiva, quella del post  lockdown, la sua undicesima in totale. Visto il successo il direttore di Raiuno Stefano Coletta ha voluto che non si toccasse una paglia (ci sarà giusto un giochino da casa famiglia del nord contro famiglia del sud) rispetto  a quella post lockdown, quando Venier è andata in onda da sola dietro una scrivania, senza orchestra e senza pubblico.

La gavetta con Nanni Loy

In omaggio alle regole anticoronavirus il pubblico non ci sarà neanche stavolta, gli ospiti non potranno essere più di otto in totale e l’orchestra sarà limitata a pochi elementi. Nessun problema, tanto per il programma (e per assicurare il 20 percento di share) basta la conduttrice: “Mara trasmette allegria e positività, è una donna  poliedrica,  autentica  e senza filtri, vince perché è inclusiva e nonostante la lunga serialità ogni sua puntata è attesa come un evento - ha chiarito Coletta - impatta anche per la sua fragilità e perché si mostra per quello che è, elemento non banale nel mondo della tv”.

E poi ci sono le doti di improvvisazione, che Venier non attribuisce tanto alla sua antica esperienza di attrice quanto alla gavetta con le candid camera di Nanni Loy, l’”abbracciosità” amputata dal Covid (non sempre, a un certo punto se n’è fregata e ha buttato le braccia al collo di Romina Power, che aveva appena perso sua sorella Taryn) e l’intimità con gli intervistati. Il critico tv Aldo Grasso ha definito le sue interviste “come fatte sul divano di casa” ma lei, lontano dall’offendersi, ha spiegato di essersi sentita molto gratificata.

Adesso, però, durante il lockdown si è scoperto pure che Venier ha saputo informare bene (con tanto di picchi di ascolti) con le domande semplici e dirette che il pubblico vorrebbe fare da casa ed è stato quindi deciso che anche in questa edizione borderline tra emergenza sanitaria e ritorno alla normalità, dovrà continuare ad occuparsi anche di Covid, intervistando nella prima puntata l’infettivologo Le Foche, insieme alle varie Romina Power, Loretta Goggi, Claudio Amendola e Mika.

"Ho lavorato nascondendo il terrore"

Il coronavirus fa paura anche a lei, accomunandola ai telespettatori, tant’è che nella scorsa edizione a un certo punto, quando si scoprì che il viceministro alla Salute Sileri era positivo (e il giorno dopo doveva andare proprio a Domenica in) zia Mara non se la sentì di andare in onda: “Mi sono spaventata, anche pensando a mio marito che ha avuto problemi di salute. Ho lavorato nascondendo il terrore, alle 18 ero sempre davanti al bollettino della Protezione civile e mi sono tranquillizzata solo quando a Roma è sceso il numero dei contagi. Ora riparto con la massima prudenza, so che non devo abbassare la guardia”.

Prudente ma speditissima,  zia Mara è destinata ad altri traguardi: una prima serata in primavera e la serata -evento del 25 novembre contro il femminicidio, accanto a  Fiorella Mannoia, Sabrina Ferilli e Maria De Filippi. Rispetto alla regina di Canale 5, quella che la rimise in pista chiamandola nel suo “Tu sì qui valès” quando la Rai l’aveva rottamata senza troppi complimenti, dopo l’altolà aziendale all'ospitata prevista nella scorsa edizione, Venier ha chiesto e ottenuto di averla finalmente in trasmissione quest’anno: “Devo molto a Maria De Filippi, oltre ad essere stata l’unica ad aiutarmi mi ha fatto avvicinare al pubblico giovane, quello che ho poi portato in Rai”. Zia Mara non dimentica, attenti. AGI

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