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Sabato, 24 Ottobre 2020 12:52

Milano, coprifuoco spegne movida: alle 23 silenzio sui Navigli

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Qualche ritardatario che si affretta verso casa, ristoratori e baristi che tirano giù le serrande e spengono le luci dei locali, poche automobili sulle strade. A Milano alle 23, ora in cui scatta il coprifuoco imposto dalla Regione Lombardia, piazze e vie si svuotano. Anche quelle della movida, strade e zone che nelle notti del weekend sono solitamente affollate, trafficate e rumorose.

Ma che in pochi minuti diventano deserte e silenziose, risultato dell’ordinanza regionale che dispone il lockdown notturno per cercare di arginare il coronavirus, che in Lombardia e a Milano dilaga, con numeri dei contagiati che aumentano in misura esponenziale. Sulle zone della movida milanese, Navigli e Darsena, Colonne di San Lorenzo, corso Como e corso Garibaldi, all’Arco della Pace e corso Sempione, in pochi minuti cala il silenzio. Alle 23 quasi tutti i ristoranti, i bar e i locali, normalmente pieni e chiassosi, sono chiusi. Qualcuno si attarda ancora a sistemare e a pulire i pavimenti, con le sedie ribaltate sui tavoli. Pochi passanti sui Navigli, qualcuno in attesa dei tram verso casa, una manciata di persone in metropolitana, qualche auto sulle strade della circonvallazione interna. I milanesi e gli affezionati della movida si adeguano alle norme regionali anti-Covid e poco prima delle 23 gli ultimi irriducibili finiscono il drink e poi tornano a casa.

A vigilare sul rispetto dell’ordinanza regionale sui Navigli ci sono i carabinieri, che l’Adnkronos ha accompagnato dopo le 23 sulle strade della movida per raccontare la serrata notturna della città.

Milano, coprifuoco spegne movida: alle 23 silenzio sui Navigli - Video

"Con l'entrata in vigore dell'ordinanza del presidente della Regione Lombardia abbiamo iniziato a svolgere tutta una serie di controlli sia su strada che nelle zone della cosiddetta movida per verificare il rispetto da parte dei cittadini delle misure urgenti per contenere la diffusione del Covid-19", spiega il capitano Silvio Maria Ponzio, comandante della compagnia dei carabinieri Porta Monforte di Milano.  

Per verificare il rispetto del coprifuoco allo scoccare delle 23 due pattuglie appiedate dei carabinieri percorrono l’alzaia del Naviglio grande. Tavolini ritirati, bar chiusi, strada deserta. Solo un locale è ancora aperto, attorno alle 23.20, per terminare le pulizie. Il proprietario, ripreso dal capitano Ponzio, abbassa subito la serranda. Altrimenti sono solo baristi che si salutano e rider in bicicletta.

"Stiamo registrando una grande partecipazione da parte dei cittadini e un senso di responsabilità convinto", spiega Ponzio. "Nelle occasioni in cui abbiamo controllato i cittadini, tutti avevano dei motivi validi per essere all'esterno della propria abitazione".

I carabinieri organizzano poi un controllo in strada, in piazza XXIV Maggio. Ma le auto in transito sono poche. I militari ne fermano una: è il proprietario di un ristorante della zona, che assieme alla moglie sta rincasando. Controllo dei documenti e dell’autocertificazione, il famigerato documento del lockdown della scorsa primavera.   "Naturalmente -continua il capitano Ponzio- in questa prima fase per noi è essenziale essere a fianco del cittadino e indirizzarlo e assisterlo per necessità o urgenza".

Soprattutto nel gestire l’autocertificazione. "Il cittadino, se autorizzato, mostra all'operatore delle forze dell'ordine un modulo di autocertificazione. Laddove dovesse essere sprovvisto, provvediamo noi a dargliene copia", spiega Ponzio.

Dopo alcuni controlli, i carabinieri si spostano verso le zone periferiche, per controllare le vie a maggior traffico e le direttrici che portano verso le tangenziali. Ma la notte passa tranquilla e i militari non registrano violazioni del coprifuoco. Adnkronos

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