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Sabato, 21 Novembre 2020 09:18

Nel centrodestra è tregua armata in attesa di una nuova spaccatura

Written by  Federica Valenti
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All'indomani dell'attacco di Matteo Salvini, che ha accusato parte di Forza Italia di "inciuciare" col governo, Nicola Zingaretti assicura: "Nessun cambio di maggioranza".

C'è aria di tregua armata nel centrodestra all'indomani dell'offensiva lanciata da Matteo Salvini che ha accusato "parte di Forza Italia" di cercare "l'inciucio" con la maggioranza al governo. Ieri, le dichiarazioni del segretario leghista sono state accompagnate dall'annuncio del passaggio al partito di via Bellerio di tre deputati azzurri, Laura Ravetto, Federica Zanella e Maurizio Carrara, vero atto ostile intentato da Salvini nei confronti di Silvio Berlusconi. Poi, dopo la nota in cui il Cavaliere smentiva interesse a manovre di palazzo pur confermando l'intenzione di collaborare con il governo per senso "responsabilità istituzionale", sono arrivati timidi segnali di distensione anche da parte dell'ex lumbard. "Lavoro con tutto il centrodestra per una coalizione unita e concreta, capace di curare e proteggere gli italiani. Non ho tempo per polemiche politiche o inciuci", ha commentato Salvini.

Oggi anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, è intervenuto per chiarire che "non esiste un'ipotesi di cambio di maggioranza, di cambio nel governo o di coinvolgimento nel governo di Forza Italia". "I primi a dirlo sono quelli di Forza Italia", ha tenuto a rimarcare Zingaretti. "Di fronte a quanto sta accadendo" nel Paese "dobbiamo limitare lo spazio delle polemiche e degli scontri e ritrovare, almeno sulle scelte fondamentali, una unità del Paese e quindi cercare una collaborazione con tutte le opposizioni. Ovviamente", ha chiarito, "questo non significa fare accordi sottobanco o tradire le proprie identità ma fare il bene del Paese". Ed è in questo senso che va il rapporto con Forza Italia: "Non dobbiamo avere paura del confronto. Berlusconi e Forza Italia - ha spiegato - a differenza di altri partiti del centrodestra hanno detto 'sì, accettiamo il confronto'".

Mentre dal partito di Berlusconi si sono rincorse le dichiarazioni - da Antonio Tajani, a Mariastella Gelmini e Licia Ronzulli - volte a rassicurare che FI "è e resta nel centrodestra", che non vi sarà alcun soccorso azzurro ai giallorossi e che FI non cadrà nella trappola di chi vuole dividere il centrodestra. "I rapporti tra alleati dovrebbero essere diversi, con Salvini non ci sono rotture ma posizioni diverse, noi non ci preoccupiamo di fare giochetti di palazzo spostando due o tre deputati da una parte all'altra, se ne parla pure troppo", ha avvertito, però, Tajani.

Berlusconi è infuriato per il passaggio dei tre parlamentari - viene riferito da un big di FI -. Oltretutto si tratta di deputati che non hanno un bacino di voti reale quindi non portano alcunché alla Lega. E' stato un gesto molto sgradevole. Come incomprensibile è l'attacco a Mediaset, sulle cui reti il capo della Lega è onnipresente. 

Salvini e Berlusconi non si sarebbero ancora sentiti ma sarebbe, al momento, confermato, anche se non convocato, il vertice dei leader del centrodestra in programma la settimana prossima per chiudere la partita candidature alle Amministrative del 2021. E se probabilmente si arriverà a una tregua per definire i candidati, restano le divergenze interne, con la Lega che martedì spaccherà il centrodestra votando la pregiudiziale di costituzionalità al decreto Covid che contiene l'emendamento salva Mediaset. Mentre sembra ormai tramontata l'ipotesi della nomina del doppio relatore alla legge di bilancio - di maggioranza e minoranza - che divideva il centrodestra, ma anche FI al suo interno. L'ipotesi sarebbe stata affossata dalla contrarietà del Movimento 5 stelle e da una parte degli stessi azzurri.

In questo clima, è positivo, per la tenuta della coalizione, il segnale lanciato da Salvini in Lombardia. Il capo di via Bellerio ha riunito nella sala Biagi di Palazzo Lombardia i consiglieri e gli assessori lombardi della Lega, insieme al segretario della Lega lombarda, Paolo Grimoldi. E l'indicazione è stata quella di votare contro la mozione di sfiducia presentata dall'opposizione contro l'assessore forzista al Welfare Giulio Gallera. Decisione non scontata visto il malcontento che serpeggia nel gruppo leghista, in fibrillazione per come Gallera ha gestito l'emergenza Covid.

Intanto, l'altro alleato del centrodestra, Fratelli d'Italia, tenta di tenersi fuori dalla 'contesa'. "Basta con le menzogne della sinistra", attacca la presidente di FdI, Giorgia Meloni."Una settimana fa Fratelli d'Italia ha presentato in conferenza stampa cinque priorità concrete per affrontare l'emergenza Covid. Due giorni fa, Forza Italia ha fatto esattamente la stessa cosa e ha proposto le sue ricette. Chiedo alla maggioranza una risposta precisa a questa domanda semplice: perché nessuno esponente del Pd, dei Cinquestelle o di Italia Viva ha risposto a FdI e ha detto 'le valuteremo con attenzione', come invece ha fatto il vicesegretario del Pd Orlando con FI? Le proposte di FdI sono state ignorate perché la richiesta di collaborazione non è per tutti e non è sincera: è solo uno squallido tentativo di dividere il centrodestra. La sinistra stia tranquilla: è un'operazione che non riuscirà e fallirà". AGI

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