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Giovedì, 10 Dicembre 2020 05:16

Calcio, è morto a 64 anni Paolo Rossi, l'eroe del Mundial '82

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Paolo Rossi contro l'Argentina nel 1982 Paolo Rossi contro l'Argentina nel 1982

Ne ha dato notizia nella notte la moglie Federica Cappelletti, sul suo profilo Instagram. Pallone d'oro e capocannoniere dei Mondiali dello stesso anno. Due scudetti e quattro coppe con la Juventus. L'ex attaccante aveva 64 anni ed era affetto da un male incurabile. L'annuncio della moglie su Instagram. In quell'estate di 38 anni fa trascinò con 6 reti l'Italia di Enzo Bearzot al trionfo nella Coppa del Mondo in Spagna. Era stato inserito nella lista Fifa 100, tra i 125 calciatori più rappresentativi di sempre.

È morto a 64 anni Paolo Rossi, l'ex calciatore campione del mondo con l'Italia nel 1982. Ne ha dato notizia nella notte la moglie Federica Cappelletti, sul suo profilo Instagram.

"Per sempre", ha scritto la Cappelletti pubblicando sul social network una foto di lei col marito.

Negli stessi minuti dava conto della scomparsa di 'Pablito' anche il vicedirettore di RaiSport, Enrico Varriale: "Una notizia tristissima, ci ha lasciato" un "indimenticabile, che ci ha fatto innamorare tutti in quell'Estate dell'82 e che è stato prezioso e competente compagno di lavoro negli ultimi anni".

Nato a Prato il 23 settembre del 1956, Rossi si aggiudicò anche il titolo di capocannoniere in quel Mondiale di Spagna del 1982 sotto il ct Enzo Bearzot. Stesso anno in cui vinse il Pallone d'oro. Con la Juventus di Giovanni Trapattoni negli anni '80 ha vinto due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle coppe, una Supercoppa europea e la Coppa dei campioni nel 1985.

Per tutti era Pablito, l'eroe del Mundial '82. Paolo Rossi è morto a 64 anni, era affetto da un male incurabile. L'annuncio è stato dato dalla moglie, Federica Cappelletti, con un post su Instagram. La foto ritrae i due coniugi stretti e sorridenti ed è accompagnata dal commento "Per sempre", seguito da un cuore.

E nel cuore di tutti gli appassionati di calcio italiani Rossi era entrato in quell'estate di 38 anni fa quando con i suoi gol trascinò gli Azzurri di Enzo Bearzot a vincere i campionati del Mondo in Spagna. Tre gol al Brasile, due alla Polonia, uno alla Germania in finale. Il trionfo, il titolo di capocannoniere, il pallone d'oro. E un posto indelebile nella storia sportiva del Paese.

A quella competizione Rossi era arrivato dopo due anni di squalifica per il calcio scommesse. Nonostante le critiche di chi lo vedeva spento, Bearzot lo difese contro tutto e tutti e ne fu ripagato. Tutta l'Italia scese in piazza per festeggiare. Nell'immaginario del paese brilla ancora il presidente della Repubblica, Sandro Pertini, esultante in tribuna a Madrid al fianco di re Juan Carlos.

Rossi era un rapace dell'area di rigore, un centravanti piccolo e furbo, capace di apparire alle spalle dello sventurato difensore di turno per trasformare un mezzo pallone in un gol. Era esploso nel Vicenza. Poi, dal Perugia era passato alla Juventus. Tra le sue maglie figura anche quella del Milan. A Verona la chiusura della carriera.

 Con Vieri e Baggio condivide il record azzurro di nove marcature ai Mondiali. Fu il primo, seguito poi da Ronaldo, a vincere nello stesso anno campionati del Mondo, titolo di capocannoniere della fase finale e pallone d'oro. Con la Juventus ha conquistato due scudetti, una coppa delle coppe, una Supercoppa e una Coppa dei Campioni. Fu anche capocannoniere della Serie B con il Vicenza.

Dopo la carriera di calciatore è stato a lungo opinionista in Tv, prima che la malattia lo allontanasse dagli schermi. Lascia la moglie Federica e tre figli: Sofia Elena, Maria Vittoria e Alessandro. Nel 2004 era stato inserito nel Fifa 100, una lista dei 125 più grandi giocatori viventi, selezionata da Pelè e dalla stessa Fifa in occasione del centenario della federazione.

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