Al via gli incontri delle parti sociali con il premier incaricato Mario Draghi.
Chiuso il secondo giro di consultazioni con i partiti, si apre il dialogo con i sindacati e le imprese, in un fitto calendario di appuntamenti da mercoledì mattina alla Camera dei deputati.
Un passaggio atteso. Era stato lo stesso Draghi, subito dopo aver ricevuto l'incarico per la formazione di un nuovo governo, al Quirinale, a dirsi "fiducioso che dal confronto con i partiti ed i gruppi parlamentari e dal dialogo con le forze sociali emerga unità e capacità di dare una risposta responsabile e positiva". Parole che hanno portato i sindacati a vedere l'avvio di una nuova fase e a richiamare anche la concertazione sul modello di Carlo Azeglio Ciampi. In programma un lungo giro di incontri che vedrà partecipare in mattinata prima l'Abi e l'Ania, quindi Confindustria con il presidente Carlo Bonomi, Confapi, e poco dopo Cgil, Cisl e Uil con i segretari generali Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri. A seguire l'Ugl e tra gli altri, nel pomeriggio, Unioncamere, le diverse associazioni di categoria come Confcommercio e Confesercenti, Confartigianato, Cna e Casartigiani e poi l'Alleanza delle cooperative.
Le consultazioni
I SINDACATI
"Abbiamo illustrato al professor Draghi quelle che per noi sono le priorità da affrontare. Ci sono alcuni temi emergenziali". Così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, al termine dell'incontro con il premier incaricato. Sul tema del lavoro, ha sottolineato, "ci sono centinaia di migliaia di posti in meno, soprattutto donne e giovani, e abbiamo chiesto che la proroga del blocco dei licenziamenti e della cassa Covid siano assolutamente confermati, con il sostegno alle imprese. Non deve essere sine die ma ci vogliono i tempi giusti per riformare gli ammortizzatori sociali e far decollare finalemente le politiche attive".
"Il primo tema che abbiamo indicato è il fatto, una novità, che le parti sociali siano coinvolte nella fase di istituzione di un nuovo governo, non succedeva da tempo, se mai è successo in passato. E abbiamo sottolineato tutti l'importanza di questo elemento, la responsabilità che comporta e la necessità che sia un segno che il confronto debba proseguire quando il governo avrà avuto la fiducia per affrontare in modo nuovo i problemi". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell'incontro dei sindacati con il premier incaricato Mario Draghi, rimarcando la "disponibilità al confronto e al coinvolgimento".
"Abbiamo espresso al presidente incaricato la nostra soddisfazione per averlo incontrato, soprattutto per aver lui utilizzato il metodo del confronto in una momento così delicato", dice il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, dopo aver partecipato con Cgil e Cisl alle consultazioni con Mario Draghi". "Abbiamo chiesto che non sia un episodio, ma che il metodo del confronto e della concertazione diventi un metodo per aiutare questo Paese a ripartire e ricrescere in questo momento drammatico", sottolinea il segretario generale Uil. "Noi abbiamo chiesto la proroga del blocco dei licenziamenti e degli ammortizzatori sociali, il presidente ci ha ascoltato, non si è pronunciato. Le posizioni delle parti sociali sono chiare. Speriamo, immaginiamo che, se questo è il metodo, una volta avuta la fiducia del parlamento" al nuovo governo, "si aprirà una discussione" sul tema. Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, rispondendo ad una domanda al termine dell'incontro dei sindacati con il premier incaricato Mario Draghi. Bombardieri ha sottolineato che il prolungamento del blocco dei licenziamenti, attualmente previsto fino al prossimo 31 marzo, "serve a salvaguardare la coesione sociale e ad avviare il confronto sulla riforma degli ammortizzatori sociali".
CONFINDUSTRIA
"Abbiamo espresso il nostro più convinto sostegno all'azione che dovrà intraprendere, nella vera speranza che il consenso parlamentare riservato al suo programma sia ampio e solido, perché c'è davvero molto da fare, e bisogna farlo presto e bene". Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, al termine dell'incontro con il premier incaricato Mario Draghi.
ABI
I provvedimenti "eccezionali che in questi mesi sono stati varati dalle autorità europee e nazionali, a sostegno dell'economia produttiva, con prestiti garantiti e moratorie, noi abbiamo chiesto che non vengano interrotte anzitempo, che abbiamo una durata più lunga della pandemia e quando sarà finalmente conclusa la pandemia che vengano ridotte gradualmente senza immediatezza, senza integralismi e automatismi". E' la richiesta dell'Abi esposta al presidente incaricato Mario Draghi in occasione delle consultazioni. Secondo il presidente Antonio Patuelli, "occorrerà dare tempo alle imprese, in una situazione di ritrovata normalità, per riprendere a lavorare in maniera ordinaria e avere tempo di ripagare, con gradualità senza strattonamenti, i debiti che hanno contratto negli anni della pandemia e in quelli in cui hanno chiesto le moratorie". Le banche, sottolinea Patuelli, "sono molto impegnate e preoccupate per quelli che possono essere i rischi che possono toccare le imprese in difficoltà a seguito della pandemia e conseguentemente alle imprese, le banche stesse".
LE REGIONI
"Massima collaborazione" dalle regioni al premier incaricato Mario Draghi. Lo ha detto Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, al termine della consultazione con lo stesso Draghi, ringraziando anche il presidente Mattarella per le sue parole.
"Per noi che rappresentiamo i territori è un fatto importante questo incontro con il presidente incaricato. Due le priorità assolute: la prima la lotta alla pandemia che rispetto allo scorso anno precede, quindi tutta l'offerta di collaborazione per renderla piu efficace possibile". Lo ha detto ancora il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini al termine dell'incontro con il presidente del conisglio incaricato Mario Draghi. "Ora - ha aggiunto - c'è una pandemia anche economica e sociale e bisogna impegnarsi per lo stop ad ulteriori chiusure e al momento più persone si vaccineranno e più tutti saranno tutelati. Massima collaborazione con il presidente incaricato - ha aggiunto Bonaccini - anche perché abbiamo apprezzato le parole del presidente per irrobustire il piano vaccinale. Non bisogna dimenticare poi che il Piano di Resilienza vede strumenti formidabili dal punto di vista delle risorse, fatto storico e imperdibile per mettere a terra oltre 200 miliardi di euro per la ripresa e per ridurre i ritardi. La riconversione ecologica e digitale è la sfida di domani ma serve anche una robusta semplificazione delle norme. Mai come questa volta la velocità è da abbinare ai provvedimenti che si prenderanno", ha concluso Bonaccini.
I COMUNI
"Abbiamo ringraziato a nome degli ottomila sindaci italiani" il professor Mario Draghi "per questo incontro dalla valenza forte dal punto di vista simbolico e sostanziale" che è un "riconoscimento del ruolo di sentinelle del territorio che svolgono i sindaci", "abbiamo voluto dare spunti per traghettare il Paese verso la ripresa", il "futuro del Paese non può fare a meno della capacità di mediazione dei sindaci" e abbiamo presentato "il piano Città Italia in dieci punti" e offerto la "nostra collaborazione per il piano di vaccinazione". Lo ha detto il presidente dell'Anci Antonio Decaro dopo le consultazioni con Draghi.
LE PROVINCE
"Serve un esercito civile che faccia la propria parte per attuare la sfida delle vaccinazioni. Ma un altro punto di emergenza sono le scuole, le quali sotto il profilo edilizio stanno vivendo un'emergenza da tempo e il Recovery plan è un'occasione per rimetterle a norma e per avviare un risparmio energetico". Lo ha detto il residente dell'Unione delle provice d'Italia (Upi), Michele de Pascale, al termien dell'incontro con il presidente del consiglio incaricato Mario Draghi. Ansa