Per 12 ore, infatti, è stato riaperto il confine tra Tachira, in Venezuela, e Cucuta in Colombia.
“Ho attraversato il ponte piangendo, dopo che ho visto tutta questa folla. Non ci posso credere, tutto il Venezuela cerca di venire qui per cercare le cose che non troviamo più. E ogni giorno resta meno”, lo scrive in una nota l’agenzia Euronews.
In crisi per la caduta del prezzo del petrolio, il Venezuela da mesi convive con gravi penurie e con una inflazione oltre il 200 per cento.
“E’ un aiuto riuscire a venire qui per cercare cibo, medicine, che non troviamo più lì”.
“Non abbiamo da mangiare, non abbiamo olio, non abbiamo farina. Per questo siamo dovuti venire qua”.
A causa del tasso di cambio tra bolivar e peso, i venezuelani hanno pagato i loro acquisti a prezzi fino a dieci volte più cari rispetto ai prezzi in patria.
Sostieni il tuo quotidiano Agorà Magazine I nostri quotidiani non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore