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Giovedì, 16 Settembre 2021 16:17

Una ricerca ricostruisce l'"albero delle lingue"

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Il ramo europeo ha dato origine al germanico, celtico, albanese, lingue slave, lingue romanze come l’italiano e lo spagnolo, armeno, baltico e greco ellenico.

Un team di ricercatori dell’Istituto di Santa Fe di Mosca esamina con una nuova tecnica le principali famiglie linguistiche, come la famiglia indoeuropea di oltre 5mila anni fa e l’antica macrofamiglia altaica, cambiando l’albero genealogico finora conosciuto. Lo studio è stato svolto nell’ambito del programma Evolution of Human Languages e i risultati sono pubblicati sulla rivista Linguistics.

La diversità delle lingue può essere paragonata ai rami di un albero. Il ramo europeo ha dato origine al germanico, celtico, albanese, lingue slave, lingue romanze come l’italiano e lo spagnolo, armeno, baltico e greco ellenico.

Prima di questo ramo, circa 5mila anni fa, c’era l’indoeuropeo, un’importante protolingua che si è divisa nel ramo europeo da un lato, e dall’altro, l’antenato indo-iraniano del moderno persiano, nepalese, bengalese, hindi e molti altri.

L'origine delle lingue moderne

Uno degli obiettivi della linguistica è mappare l’origine delle lingue moderne, per alcuni di questi esiste un singolo antenato comune che costituirebbe il tronco dell’albero metaforico.

Ma gran parte del lavoro risale al 1800 e presenta svariati errori. L’approccio, soprannominato “ricostruzione onomasiologica” differisce notevolmente dagli approcci tradizionali alla linguistica comparata perché si concentra sulla ricerca di quali parole sono state usate per esprimere un dato significato nel protolinguaggio, piuttosto che ricostruire le forme fonetiche di quelle parole e associarle a una vaga nuvola di significati.

Più si vuole tornare indietro nel tempo, meno si può fare affidamento sui metodi classici di confronto linguistico per trovare correlati significativi”, afferma il coautore George Starostin, professore esterno del Santa Fe Institute con sede presso la Higher School of Economics di Mosca.

Spiega che una delle maggiori sfide quando si confrontano le lingue è distinguere tra parole che hanno suoni e significati simili perché potrebbero discendere da un antenato comune, da quelle che sono simili perché le loro culture hanno preso in prestito termini l’una dall’altra nel passato più recente.

Dobbiamo raggiungere lo strato più profondo del linguaggio per identificare i suoi antenati perché gli strati esterni sono contaminati. Vengono facilmente corrotti da sostituzioni e prestiti”, afferma.

Per attingere alle origini più profonde del linguaggio, il team di Starostin inizia con un elenco stabilito di concetti fondamentali e universali dell’esperienza umana che include significati come “roccia”, “fuoco”, “nuvola”, “due”, “mano” e “umano”, tra 110 concetti totali.

L'evoluzione delle lingue

Quando i ricercatori testano e ricostruiscono i rami del linguaggio umano, uno degli obiettivi finali è comprendere i percorsi evolutivi che i linguaggi seguono nel corso delle generazioni, proprio come fanno i biologi evoluzionisti per gli organismi viventi.

Una cosa grandiosa della ricostruzione storica delle lingue è che è in grado di far emergere molte informazioni culturali - afferma Starostin - ricostruire la sua filogenesi interna, come stiamo facendo in questi studi, è il primo passo verso una procedura molto più ampia di tentativo di ricostruire gran parte del patrimonio lessicale di quella lingua, incluso il suo lessico culturale”. AGI

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