ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 01 Dicembre 2021 10:18

Le preoccupazioni dei partiti per il caro-bollette

Written by  Filippo Frignani
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Mario Draghi ha ricevuto a Palazzo Chigi le delegazioni della Lega, di Forza Italia e del Partito democratico per fare il punto sulla manovra. Il presidente del consiglio: "Pronti a intervenire di nuovo".

Misure per fronteggiare il rincaro delle bollette, la riforma del reddito di cittadinanza, il taglio delle tasse. Mario Draghi ha ricevuto a Palazzo Chigi le delegazioni della Lega, di Forza Italia e del Partito democratico per fare il punto sulla manovra.

Al presidente del consiglio, che in mattinata aveva assicurato la disponibilità a varare ulteriori interventi per limitare i rincari delle bollette e aiutare le fasce più deboli anche coinvolgendo la Commissione europea, i rappresentanti dei partiti hanno ribadito le richieste che da giorni espongono pubblicamente.

La Lega – con il capo delegazione al governo, Giancarlo Giorgetti, e i capigruppo Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo – ha espresso forte preoccupazione per il caro-bollette, “che rischia di ridimensionare – ha sostenuto il partito guidato da Matteo Salvini - i vantaggi del taglio delle tasse” e l’aiuto che si vuole dare alle famiglie e alle imprese. Per questo i leghisti hanno suggerito al premier di recuperare le risorse necessarie riformando il Reddito di cittadinanza, che andrebbe mantenuto solo per alcune categorie. Il partito di via Bellerio ha chiesto anche interventi per il settore dell’automotive e per snellire la burocrazia, più risorse per le persone con disabilità - “che hanno particolarmente sofferto le conseguenze della crisi Covid” –, la rottamazione delle cartelle esattoriali e un rafforzamento della flat tax al 15% alzandola a 100mila euro. 

Forza Italia ha proposto una più sostanziosa diminuzione della pressione fiscale, misure di sostegno all'edilizia – con il mantenimento dei bonus che devono essere resi fruibili anche ai proprietari di case monofamiliari e dagli impianti sportivi - e il rinvio le cartelle esattoriali. "La pressione fiscale – ha spiegato il partito azzurro, rappresentato dai capigruppo Anna Maria Bernini e Paolo Barelli e dalla ministra Mariastella Gelmini - costituisce il principale ostacolo alla ripresa e rappresenta un freno ai consumi. Forza Italia chiede uno sforzo ulteriore rispetto agli 8 miliardi già stanziati, fino a raggiungere almeno 10 miliardi di euro” per “incrementare il taglio dell'Irpef per i lavoratori e destinare così almeno 3 miliardi di risorse alla cancellazione dell’Irap per tutte le società”. Per il partito di Silvio Berlusconi, inoltre, “le risorse liberate dalle nuove misure sul reddito di cittadinanza devono essere destinate non solo alle politiche attive del lavoro ma anche al taglio delle tasse per famiglie e imprese". 

Anche per il Partito democratico, il caro-bollette “è il tema numero uno”, come ha affermato il segretario, Enrico Letta. “Una crescita abnorme e incontrollata, che dipende da dinamiche internazionali, mette in difficoltà le famiglie e le imprese. Sono molto preoccupato perché aumenti di queste dimensioni non si sono mai visti”, ha aggiunto. Al Governo - ha riferito Andrea Orlando al termine dell’incontro con Mario Draghi – il Pd ha chiesto di intervenire con più risorse sul caro-bollette e di migliorare l'intervento sulla scuola, di affrontare il tema dei sussidi ambientalmente dannosi e di rafforzare l'intervento sulla non autosufficienza “che rappresenta un bel segnale ma non è ancora abbastanza". Orlando ha anche auspicato che l’esecutivo continui il confronto con i sindacati: “Mi pare ci sia una volontà assolutamente chiara di Draghi e Franco di proseguirlo. Una parte delle questioni poste dal sindacato sono sotto la valutazione del governo, una parte dei problemi può essere superata illustrando alcuni aspetti della manovra che sotto il profilo fiscale non sono ancora del tutto definiti", ha sottolineato.     

Per Fratelli d’Italia, infine, che presenterà domani le sue proposte, “la grande assente è la tutela delle imprese. Rischiamo – ha segnalato oggi Giorgia Meloni - che una parte significativa delle aziende non superi questa stagione. E se queste aziende dovessero chiudere, i dati di contrazione del Pil, che abbiamo visto lo scorso anno e che continuiamo a combattere, si protrarrebbero. Questa è la priorità e questo è quello che manca totalmente dalla finanziaria”, ha affermato ancora. AGI

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