ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 06 Marzo 2022 13:14

Ucraina, “Nyt”: funzionari Usa in Venezuela per allontanare Maduro da Putin

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L'iniziativa, riferisce la testata, è parte della strategia della Casa Bianca per aumentare l'isolamento internazionale di Mosca a seguito dell'attacco in Ucraina. 

Alti funzionari del governo degli Stati Uniti si sono recati ieri in Venezuela per cercare di convincere l’esecutivo del presidente Nicolas Maduro a prendere le distanze dall’alleato della Federazione Russa. Lo scrive il quotidiano “The New York Times” citando fonti a conoscenza del tema. L’iniziativa, riferisce la testata, è parte della strategia della Casa Bianca per aumentare l’isolamento internazionale di Mosca a seguito dell’attacco in Ucraina. Stando ad alcuni media regionali, la missione si sarebbe conclusa senza successo. Tramite le proprie banche e compagnie energetiche, ricorda il “Nyt”, la Russia ha permesso negli ultimi anni al Venezuela di poter continuare a vendere il petrolio, risorsa essenziale dell’economia nazionale, altrimenti bloccato dalle sanzioni degli Usa. Sin dai primi giorni della crisi ucraina, Maduro ha confermato completa solidarietà all’omologo Vladimir Putin, accusando la Nato e gli Usa di tentare “un accerchiamento” di Mosca. Dopo l’attacco in Ucraina, si legge ancora, l’amministrazione del presidente Joe Biden ha deciso di aumentare l’attenzione nei confronti degli alleati di Putin in America Latina, timorosa che rapporti più profondi tra Mosca e la regione possano rappresentare “minacce alla sicurezza“.

Negli ultimi giorni però sono emersi segnali che hanno attirato l’attenzione di media e osservatori locali. In sede di Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, il Venezuela non si è opposto all’apertura di una commissione internazionale per indagare su possibili violazioni compiute nell’attacco in Ucraina. Il suo è stato uno dei 13 voti di astensione espressi dal Consiglio, assieme – tra gli altri – a quelli di Cuba, Cina, India e Bolivia. In settimana, il quotidiano “The Wall Street Journal” aveva peraltro scritto che il Venezuela avrebbe prospettato a investitori e gruppi d’affari Usa condizioni di favore nell’acquisto del greggio nel caso in cui Washington decidesse di allentare le sanzioni su Caracas. Le “buone relazioni” tra Maduro e Putin sono un ostacolo, ma la preoccupazione della Casa Bianca sulla tenuta del mercato energetico “sta spingendo i decisori del governo Usa a considerare la possibilità di allentare le sanzioni sul Venezuela”, aveva scritto il “Wsj” citando fonti a conoscenza del dossier.

Quando Usa e partner occidentali hanno iniziato a considerare l’ipotesi di sanzioni sulla vendita del gas russo, scrive ancora “The New York Times”, “voci di primo piano legate a entrambi i principali partiti statunitensi hanno guardato al Venezuela come potenziale nuovo fornitore”. Scott Taylor, ex senatore Repubblicano a contatto con lobbisti vicini a Maduro, riporta l’intenzione di Caracas di riallacciare i contatti con Washington: “Dovremmo cogliere questa opportunità per incassare una vittoria diplomatica e un distanziamento tra Russia e Venezuela”. Lo stesso Nicolas Maduro, intervenuto giovedì al secondo congresso della classe operaia, ha detto che il Paese è pronto a dare il suo contributo per la stabilità del mercato degli idrocarburi immettendo petrolio e gas. “Le porte del Venezuela sono aperte agli investimenti, per la produzione di olio, per la produzione di gas, per assicurare stabilità di olio e gas al mondo intero, compreso gli Stati Uniti”, ha detto Maduro citato da “TeleSur”.

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