ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Martedì, 15 Marzo 2022 11:14

Che fine ha fatto la giornalista russa che ha sfidato in tv la censura di Putin

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Marina Ovsyannikova Marina Ovsyannikova

Marina Ovsyannikova ha innalzato un cartello contro la guerra durante una diretta della principale emittente russa. Poi è stata prelevata dagli studi e di lei si sono perse le tracce. Prima della sua eclatante protesta aveva affidato a un video sui social un appello ai russi a non lasciarsi ingannare dalla propaganda. 

Un appello accorato contro il conflitto, lei che ha padre ucraino e madre russa. Un invito ad altri russi a manifestare contro "la guerra fratricida" voluta da "una sola persona, Vladimir Putin": è questo il messaggio registrato in un video dalla giornalista russa Marina Ovsyannikova per spiegare le ragioni che l'hanno spinta, lunedì sera, a interrompere il telegiornale sul Canale 1 per protestare contro l'invasione dell'Ucraina.

La donna è apparsa alle spalle della conduttrice Yekaterina Andreyeva con un cartello, "fermate la guerra, non credete alla propaganda, qui vi stanno mentendo". Nel filmato rilanciato da Ovd-Info, la giornalista ha esortato altri connazionali a protestare: "Solo noi abbiamo il potere di fermare questa pazzia, non abbiate paura, non possono arrestarci tutti".

La sua scelta coraggiosa è nata in anni di colpevole silenzio, ha spiegato la Ovsyannikova, sottolineando di aver "lavorato negli ultimi anni per Canale Uno, facendo propaganda per il Cremlino e ora mi vergogno molto per questo". "Mi vergogno di aver permesso che arrivassero bugie dallo schermo del televisore, di aver permesso che il popolo russo diventasse uno zombie". "Siamo rimasti zitti nel 2014 quando tutto questo è cominciato", ha sottolineato, riferendosi alla Crimea, "non siamo scesi a protestare quando il Cremlino ha avvelenato Navalny, abbiamo assistito in silenzio al regime non-umano, e ora il mondo intero si è allontanato da noi".

La donna è stata fermata e può essere incriminata in base alla nuova legge sui media che infligge fino a 15 anni di carcere a chi diffonde notizie che discreditano le forze armate russe. Per rispettarla e non incorrere in sanzioni, la Novaja Gazeta è stata costretta a postare un fermo immagine della protesta della Ovsyannikova alle spalle della conduttrice del Tg, oscurando il messaggio di protesta sul cartello. Leonid Volkov, vicino al dissidente russo Navalny, in un tweet si è detto "pronto a pagare qualsiasi multa" per lei. 

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