Print this page
Giovedì, 14 Aprile 2022 18:55

Salemme riparte da dove eravamo rimasti. In scena risate e molta Napoli

Written by  Andrea Cauti
Rate this item
(0 votes)

Grande successo e pienone di pubblico per lo spettacolo 'Napoletano? E famme 'na pizza' in scena al Teatro Olimpico di Roma. Il comico di Bacoli riparte da dove si era fermato a marzo 2020. 

Dove eravamo rimasti? Vincenzo Salemme fa sua la celebre frase pronunciata da Enzo Tortora quando tornò in tv dopo la drammatica vicenda processuale che lo vide protagonista per riprender le fila del discorso interrotto col suo pubblico nel 2020. Al teatro Olimpico di Roma è in scena fino al 24 aprile col suo nuovo spettacolo 'Napoletano? E famme 'na pizza!', nato da un libro dello stesso Salemme pubblicato a marzo e che, spiega all'inizio dello show, mette in scena idealmente un mix comico rappresentato dalle sue due ultime fortunatissime commedie, messe in scena prima della pandemia, 'Una festa esagerata' e 'Con tutto il cuore'.     

Salemme stavolta non vuole raccontare una storia intima con un tema profondo come fa da sempre mascherando dietro la simpatia e la comicità a tratti irresistibile le sue commedie umane. Vuole davvero riprendere contatto col suo pubblico, con l'elemento che dà la vita e la forza (anche economica) a chi fa teatro e vive per un applauso o una risata. E così nel suo spettacolo vuole esaltare il suo essere napoletano, malgrado confessi di essere solo un provinciale di Bacoli, paese sul mare a 30 chilometri dalla città di Partenope. Lo fa portando in scena, sul terrazzo che idealmente si dividono le famiglie di Ottavio Camaldoli e Gennaro Parascandolo, momenti salienti degli spettacoli che vedono i due protagonisti nelle rispettive commedie. 

Con Salemme nel ruolo di entrambi che interagisce con l'inseparabile Antonio Guerriero - che da anni ha sostituito in scena Maurizio Casagrande nel ruolo di spalla-complice - nel doppio ruolo del ragazzo che 'fa l'infermiere ma non è infermiere' e del 'secondino', portiere in seconda che ambisce a diventare titolare. Insieme a loro, altra presenza fissa nel teatro di Salemme, Teresa Del Vecchio, moglie del protagonista in entrambe le commedie. In scena anche, nel doppio ruolo di fidanzato della figlia e fratello del donatore di cuore detto 'il barbiere', c'è Sergio D'Auria, mentre in quello della figlia c'è Fernanda Pinto. Infine, nel ruolo dell'indiano di Pozzuoli (cameriere e badante) il divertentissimo Vincenzo Borrino.

In 'Napoletano? E famme 'na pizza!', titolo che riporta alla mente una battuta del capolavoro di Salemme 'E fuori nevica', l'attore alterna pezzi altamente comici delle sue ultime due fortunate commedie a momenti di riflessione, sempre con toni leggeri e divertenti, legati alla napoletanità (dall'amore per la pizza fatta con passione da un ex playboy di Bacoli diventato pizzaiolo, alla difficoltà di essere donna, al ragù che faceva la nonna per il nonno Vincenzo, muratore), ai luoghi comuni e ai pregiudizi che si porta dietro chi è nato a Napoli.

Lo spettacolo è godibilissimo e stavolta non è necessario cercare una coerenza assoluta, né un messaggio profondo dietro le risate. Non è questo il desiderio di Salemme: stavolta il regista, attore e autore di Bacoli vuole solo riallacciare il cordone ombelicale col suo pubblico e lo fa in uno spettacolo di due ore che, di fatto, è una specie di 'one man show' dove tutti ruotano attorno a lui, dando il loro contributo importante e permettendo all'istrione di esaltarsi. E lui lo fa in maniera eccelsa e, a quasi 65 anni, finisce lo spettacolo in cui dà tutto se stesso ringraziando il pubblico - con la sala finalmente piena in ogni ordine di posto - saltellando suo palco come un ragazzino.

La prova che quel cordone ombelicale si è saldato nuovamente ed è il segnale che forse il peggio - la pandemia, il lockdown, i teatri vuoti - e passato. Circa vent'anni fa (era il 2005) Salemme realizzò un fortunato spettacolo dal titolo 'La gente vuole ridere... ancora!'. E oggi ha deciso di riprendere in mano la filosofia di allora per ripartire dopo un lungo, lunghissimo stop. AGI

Read 609 times