Ieri sera su La7 (alle 21.15) l’appuntamento con Domina che vede protagonista Kasia Smutniak nei panni di Livia Drusilla, terza moglie di Gaio/Augusto. La serie, ideata da Simon Burk (Fortitude), segue l’incredibile storia dell’imperatrice che ridefinì le aspirazioni che a quel tempo potevano perseguire le donne, finendo per segnare le sorti dell’impero romano.
L’appuntamento è stato con altre tre puntate (la 4^, la 5 e la 6^) in cui Drusilla si è trovata in difficoltà a causa della perdita dell’ennesimo figlio. Come potrà consolidare il rapporto con Augusto se non può garantendogli un’erede? Seguiamo ancora l’ascesa di Livia, da ragazza ingenua a imperatrice influente di Roma, guidata da un profondo desiderio di vendicare il padre e di garantire il potere ai figli (Druso e Tiberio). Scoprirà però che il traguardo non è tanto conquistare il potere, quanto conservarlo.
Chi è Livia Drusilla, la prima femminista
La serie porta a galla una figura femminile della romanità poco conosciuta. Sono state realizzate diversi prodotti tv con al centro il potere dell’impero romano, contrassegnati da violenza, sangue e sesso. Qui l’intento è concentrare l’attenzione sul pensiero e la storia di un personaggio femminile.
Livia dal basso ha risalito la china ed è diventata una specie femminista ante litteram, cercando di sostenere leggi che permettessero alle donne di avere delle proprietà e di non rinunciare ai figli nel momento in cui volessero divorziare. Livia non esercitava un potere ufficiale, ma molto reale, anche quando morì Augusto. Pensò e lottò anche al futuro dei figli.