ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 20 Ottobre 2022 08:11

Giorgia Meloni: "Europa e atlantismo, chi non li condivide è fuori dal governo"

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"Linea di politica estera chiara e inequivocabile, chiederò chiarezza ai ministri". Dopo la seconda diffusione di un audio in cui Berlusconi stavolta critica Zelensky, alla vigilia dell'apertura dell consultazioni, la leader di Fdi fa una dichiarazione netta: "L'Italia è a pieno titolo, e a testa alta, nell'Alleanza atlantica. Chi non fosse d'accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, anche a costo di non farlo". 

"Su una cosa sono stata, sono, e sarò sempre chiara. Intendo guidare un governo con una linea di politica estera chiara e inequivocabile. L'Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte dell'Europa e dell'Alleanza atlantica. Chi non fosse d'accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, a costo di non fare il governo". Giorgia Meloni affida a una nota la linea estera che condizionerà il suo esecutivo sciogliendo ogni dubbio e intervenendo dopo le frasi di berlusconi contenute nei due audio pubblicati oggi. 

"L'Italia con noi al governo non sarà mai l'anello debole dell'occidente, la nazione inaffidabile tanto cara a molti nostri detrattori. Rilancerà la sua credibilità e difenderà così i suoi interessi. Su questo chiederò chiarezza a tutti i ministri di un eventuale governo. La prima regola di un governo politico che ha un forte mandato dagli italiani è rispettare il programma che i cittadini hanno votato".

L'audio di Berlusconi

Tutto era partito da un nuovo audio di Silvio Berlusconi che ha causato più di un mal di pancia nella maggioranza. "Io non vedo come possano mettersi a un tavolo di mediazione Putin e Zelensky" ha detto il leader di Forza Italia riunione dell'assemblea dei deputati alla Camera, "Perché non c'è nessun modo possibile. Zelensky, secondo me... lasciamo perdere, non posso dirlo...".

"Sapete com'è avvenuta la cosa della Russia?" continua il Cavaliere nel'audio inviato da un parlamentare alla direttrice di un'agenzia di stampa, "Anche su questo vi prego, però, il massimo riserbo. Promettete? La cosa è andata così: nel 2014 a Minsk, in Bielorussia, si firma un accordo tra l'Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbass per un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l'altro. L'Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche".

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