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Martedì, 29 Novembre 2022 18:08

Terremoto alla Juventus e alla Ferrari

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Le dimissioni di Andrea Agnelli e di tutto il cda scuotono l'azienda. Scanavino il nuovo direttore generale. Sullo sfondo l'inchiesta Prisma sulle plusvalenze e gli accertamenti della Consob. Dopo due settimane di indiscrezioni l'addio ufficiale dello 'stratega' della casa di Maranello in Formula 1.

 Un vero sisma di proporzioni gigantesche scuote la Juventus e la Ferrari. Exor indica in Gianluca Ferrero il nuovo presidente che guiderà la squadra torinese .Dopo due settimane di indiscrezioni, invece, arriva l'addio ufficiale dello 'stratega' della casa di Maranello in Formula 1.

Le dimissioni di Andrea Agnelli e di tutto il cda sono arrivate ieri sera, come un fulmine a ciel sereno, nell'ambiente bianconero. Poco dopo, Maurizio Scanavino è stato nominato nuovo direttore generale della società calcistica torinese. Sullo sfondo di questo ribaltone c'è l'inchiesta Prisma sulle plusvalenze e gli accertamenti della Consob.  Per la holding della famiglia Agnelli "Ferrero ha le competenze tecniche giuste e un cuore bianconero".

Chi è Gianluca Ferrero

Commercialista, revisore, sindaco e amministratore di varie società, sarà il nuovo presidente della JuventusExor, la holding della famiglia Agnelli, lo indicherà insieme agli altri candidati per il nuovo cda

Nato a Torino nel 1963, laureato in Economia e Commercio nel 1988. Dal 1989 è iscritto all'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Torino e dal 1995 è iscritto al Registro dei revisori legali. È inoltre consulente tecnico del Giudice presso il medesimo Tribunale. 

Ferrero è presidente del collegio sindacale di Fincantieri, Luigi Lavazza, Biotronik Italia, Praxi Intellectual Property, P. Fiduciaria, Emilio Lavazza, Gedi Gruppo Editoriale, Nuo e Lifenet. 

Ricopre inoltre la carica di sindaco effettivo in Fenera Holding ed è vicepresidente del consiglio di amministrazione della Banca del Piemonte e componente del consiglio di amministrazione di Italia Independent Group, di Lol e di Pygar. 

Abodi, dimissioni sono assunzione responsabilità

"Le dimissioni di massa rappresentano un'assunzione di responsabilità". Lo ha dichiarato il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, rispondendo a una domanda sul terremoto della Juve, a margine del Consiglio Sport in corso a Bruxelles.

"Almeno per quanto mi riguarda, esprimiamo un giudizio positivo sulle dimissioni perché sono un atto opportuno anche a difesa del grande patrimonio che è rappresentato dal club che va ben oltre, per la sua storia e ci auguriamo per il suo futuro, di chi lo ha gestito. Per certi versi inizialmente con merito poi sarà la magistratura che dovrà valutare e noi doverosamente siamo a lato. Ad aspettare, ad osservare, perché questo non è il momento dei giudizi, è il momento della riflessione e dell'attesa", ha spiegato. 

Ferrari, lascia Binotto

Mattia Binotto lascia il ruolo di team principal della Ferrari: dopo due settimane di indiscrezioni è arrivato l'annuncio ufficiale che il 53enne si è dimesso e a fine anno si farà da parte, dopo un mondiale di Formula 1 chiuso al secondo posto nella classifica piloti e in quella costruttori ma costellato di errori e scivoloni.

È la fine di un'epoca per l'ingegnere nato a Losanna da gennitori emiliani che lascia il Cavallino dopo 18 anni senza portare a termine il contratto in scadenza a fine 2023.

L'amministratore delegato, Benedetto Vigna, in una nota ha ringraziato Binotto per aver reso competitiva la scuderia: "Siamo in una posizione di forza per rinnovare il nostro impegno, in primo luogo per i nostri incredibili fan in tutto il mondo, per vincere" il mondiale piloti, ha assicureato. Poi ha annunciato "il processo per identificare il nuovo team principal, che dovrebbe concludersi nel nuovo anno".

In pole resta il francese Frederic Vasseur, attuale capo dell'Alfa Romeo-Sauber. Il 54enne ingegnere francese, un curriculum da uomo di corse costruito gestendo team nelle serie minori, sarebbe forte del rapporto con i vertici del gruppo Stellantis costruito in questi anni di gestione della Sauber, brandizzata Alfa Romeo. Sotto la sua gestione, tra l'altro, Charles Leclerc aveva esordito in Formula 1.

Mattia Binotto lascia Ferrari

Al termine di una stagione segnata da risultati deludenti, criticità e incomprensioni tra piloti e team, si conclude la carriera quasi trentennale del Team Principal.

Mattia Binotto lascia il ruolo di team principal della Ferrari: dopo due settimane di indiscrezioni è arrivato l'annuncio ufficiale che il 53enne si è dimesso e a fine anno si farà da parte, dopo un mondiale di Formula 1 chiuso al secondo posto nella classifica piloti e in quella costruttori ma costellato di errori e scivoloni.

È la fine di un'epoca per l'ingegnere nato a Losanna da gennitori emiliani che lascia il Cavallino dopo 18 anni senza portare a termine il contratto in scadenza a fine 2023.

All'indomani dell'azzeramento dei vertici della Juventus, parte quindi anche il rinnovamento alla Ferrari voluto dal presidente John Elkann con il cambio del responsabile della gestione sportiva della scuderia.

L'amministratore delegato, Benedetto Vigna, in una nota ha ringraziato Binotto per aver reso competitiva la scuderia: "Siamo in una posizione di forza per rinnovare il nostro impegno, in primo luogo per i nostri incredibili fan in tutto il mondo, per vincere" il mondiale piloti, ha assicureato. Poi ha annunciato "il processo per identificare il nuovo team principal, che dovrebbe concludersi nel nuovo anno".

In pole resta il francese Frederic Vasseur, attuale capo dell'Alfa Romeo-Sauber. Il 54enne ingegnere francese, un curriculum da uomo di corse costruito gestendo team nelle serie minori, sarebbe forte del rapporto con i vertici del gruppo Stellantis costruito in questi anni di gestione della Sauber, brandizzata Alfa Romeo. Sotto la sua gestione, tra l'altro, Charles Leclerc aveva esordito in Formula 1.

Binotto era diventato team principal nel 2019 succedendo a Maurizio Arrivabene e sotto la sua guida erano arrivate subito tre vittorie (2 di Leclerc, 1 Vettel) e più altre quattro nel 2022 (3 Leclerc, 1 Sainz) in una stagione caratterizzata però da un'incredibile serie di errori del box e probelemi tecnici.

In mezzo i campionati del 2020 e 2021 avari di soddisfazioni, con l'ombra di un accordo segreto tra Maranello e la Fia in seguito a presunte irregolarità nel motore della macchina 2019.

"Lascio un'azienda che amo, della quale faccio parte da 28 anni, con la serenità che viene dalla convinzione di aver compiuto ogni sforzo per raggiungere gli obiettivi prefissati", ha commentatro Binotto. "Lascio una squadra unita e in crescita. Una squadra forte, pronta, ne sono certo, per ottenere i massimi traguardi, alla quale auguro ogni bene per il futuro. Credo sia giusto compiere questo passo, per quanto sia stata per me una decisione difficile. Ringrazio tutte le persone della Gestione Sportiva che hanno condiviso con me questo percorso, fatto di difficoltà ma anche di grandi soddisfazioni".

Binotto era entrato a Maranello nel lontanissimo 1995, quando aveva solo 26 anni: iniziò come ingegnere motorista nella squadra test, per poi lavorare con la stessa mansione, dal 1997 al 2003 nel reparto corse. Nel 2016 arrivò la promozione a direttore tecnico e nel 2019 l'incarico di Team principal, direttore sportivo. 

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