ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 13 Gennaio 2023 08:54

Sciopero dei benzinai, il governo tenta la mediazione

Written by  Andrea Managò
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A Palazzo Chigi il vertice con i rappresentanti di categoria. Giorgetti: "Il governo si riserva di adottare le misure di riduzione delle accise", ma non ci saranno automatismi tra aumenti e tagli. 

Il governo tenta una mediazione con i benzinai per scongiurare lo sciopero, proclamato per il 25 e 26 gennaio, dopo le polemiche sul caro prezzi delle ultime due settimane. Alle 11.30 a palazzo Chigi il ministro delle Imprese e del Made in Italia Adolfo Urso, il titolare dell'Economia Giancarlo Giorgetti, ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, incontreranno le associazioni di categoria dei gestori delle circa 22mila stazioni di servizio per provare a farle recedere dall'agitazione proclamata da Faib, Fegica e Figisc/Anisa dopo il decreto sulla trasparenza dei prezzi nelle stazioni di servizio.

"Il Governo aumenta il prezzo dei carburanti e scarica la responsabilità sui gestori che diventano i destinatari di insulti ed improperi degli automobilisti esasperati", sostengono le associazioni di categoria nel motivare lo sciopero.

Da inizio anno il prezzo della benzina alla pompa ha ripreso a correre, arrivando spesso in città attorno ai 2 euro al litro e sulla rete autostradale anche fino a 2,5 euro. Dal 1 gennaio è scaduto lo sconto sulle accise, introdotto a marzo scorso dal governo di Mario Draghi dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Lo sconto inizialmente era di 30 centesimi al litro dal 1 dicembre scorso è sceso a 18.

Martedì il Consiglio dei ministri ha varato un decreto sulla trasparenza che introduce l'obbligo per i benzinai di esporre il prezzo medio nazionale, che verrà elaborato quotidianamente dal Ministero dell'Ambiente, in maniera da fornire maggiore informazione ai consumatori prima della scelta su dove fare rifornimento. Il testo prevede anche delle sanzioni per chi viola le disposizioni, che arrivano fino alal chiusura temporanea dell'attività in caso di recidiva.

Nel decreto, spiegano fonti del governo, non ci sarà un nuovo meccanismo automatico di intervento qualora il prezzo dei carburanti nelle stazioni di servizio tornasse a salire in maniera repentina. Il testo fa riferimento ad una norma contenuta nella legge di bilancio 2008 (articolo 1, commi 290 e 291), che l'esecutivo si riserva di rivedere, che consente di abbassare le accise qualora aumentino le entrate Iva e se il prezzo supera il 2% rispetto alla media del periodo e al valore indicato nel Def.

"Il governo si riserva di adottare le misure di riduzione delle accise in funzione di una norma che, come avrete modo di vedere nel decreto legge approvato il 10 gennaio 2023, consentirà un'azione in questo senso da parte del governo in relazione all'incremento verificato dei prezzi dei carburanti", spiega il ministro Giorgetti durante il question time al Senato.

Il titolare del Mef ricorda: "Le misure adottate dal precedente Governo, che hanno portato alla riduzione delle accise sui carburanti, sono state adottate quando il loro prezzo aveva superato i 2 euro al litro, condizioni di prezzo molto diverse da quelle attuali". Per questo, sottolinea, "il Governo non ha ritenuto opportuno riproporre le misure di riduzione delle accise ma di dover intervenire con misure normative per migliorare la trasparenza dei prezzi ed evitare speculazioni".

Giorgetti tenta un approccio positivo. "Salvo sporadici casi - annota il ministro - il prezzo osservato in questi giorni è tornato ad essere prossimo a quello registrato ad inizio agosto 2022".

Continuano però le critiche delle opposizioni. "Il governo che dà colpa ai benzinai degli aumenti decisi dal governo stesso in legge di Bilancio, è il segno di come funzionano le cose nel mondo di Giorgia: combina danni e poi passa il tempo a dare la colpa agli altri", incalza il leader di Italia Viva Matteo Renzi. Mentre il governatore dell'Emilia Romagna e candidato alla segreteria del Pd Stefano Bonaccini aggiunge: "Giorgia Meloni ha provato a spiegare il suo punto di vista ai partiti. Ma non lo deve spiegare a noi bensì agli automobilisti che hanno il prezzo più alto in Europa". AGI

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