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Giovedì, 02 Marzo 2023 13:52

Renzi guarda alle Europee e accelera sul partito unico

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Matteo Renzi Matteo Renzi

"Nelle prossime settimane - annuncia nella sua Enews - andremo avanti con decisione insieme ad Azione sulla strada del partito unico". E prevede: "Sarà cruenta la battaglia a sinistra tra Schlein e Conte". 

La vittoria della Schlein sposta il Pd a sinistra e apre uno spazio al centro che può spingere il Terzo polo a segnare "una svolta strepitosa" alle elezioni europee del 2024. Ne è sicuro il fondatore di Italia viva, Matteo Renzi, che non perde tempo, consapevole che in politica il vuoto non esiste.

Fa i complimenti alla nuova segretaria dei Dem e poi definisce una strategia che, sostiene, premierà l'intesa che lui ha raggiunto con il leader di Azione, Carlo Calenda. Per questo è pronto ad accelerare. "Nelle prossime settimane - annuncia nella sua Enews - andremo avanti con decisione insieme ad Azione sulla strada del partito unico".

Dunque, aggiunge, "lavoreremo su simbolo, manifesto, nome, adesioni in un percorso democratico e affascinante. Le porte sono aperte. E la lista unitaria di tutti gli amici di Renew Europe, anche quelli che come Più Europa forse non entreranno magari subito nel partito unico, sarà la novità delle Europee 2024", pronostica l'ex presidente del Consiglio.

Ancora ci sono tanti 'se' ma l'ex premier vede la strada aperta: "Se facciamo una buona campagna elettorale, se la sinistra si radicalizza, se il governo continua a non dare risposte ma solo a procedere a colpi di slogan come sull'immigrazione, sulla crescita, sulla scuola io dico che abbiamo l'occasione per fare delle Europee 2024 una svolta strepitosa. E come sapete sono ormai mesi che lo ripeto con una insistenza quasi noiosa".

Renzi non vuole lanciare un'Opa sui Dem, ma sugli elettori riformisti. Del resto il successo della Schlein "cambia la pelle al Pd", lo spinge a sinistra, mettendolo in competizione con il M5s: "Sarà cruenta la battaglia a sinistra tra Schlein e Conte". Allo stesso tempo, apre "uno spazio fantastico" per "chi crede nel riformismo anziché massimalismo, nel creare lavoro anziché nei sussidi, nel firmare le leggi sui diritti civili anziché nel farci i convegni, nell'aumentare lo stipendio a operai e professori anziché organizzare le proteste". Cioé per il Terzo polo. L'ex premier si congratula con la Schlein "perché vincere le primarie con un milione di partecipanti richiede tenacia e coraggio", ma segna le differenze: "Noi siamo altro, siamo altrove".

Ma "al di la' degli aspetti personali, la questione è politica. Ciò che è avvenuto è molto importante. Il Pd diventa un partito di sinistra-sinistra che compete direttamente con il Movimento 5 stelle e assorbe i partitini di sinistra radicale. Non si tratta di esprimere un giudizio di merito, dire se si è d'accordo o meno: è un dato di fatto".

Un certo Partito democratico si è dissolto, secondo Renzi: "Amici, il Pd del JobsAct e degli 80 euro, di Industria 4.0 e dello sblocca Italia, del garantismo e delle riforme su diritti civili e sociali non c'è più. C'è un altro Pd. Migliore? Peggiore? Più forte? Più debole? Chissà. Non ci interessa, adesso. È un altro Pd, punto".

Quello dei dem è un partito che "parla un linguaggio diverso sul reddito di cittadinanza, sul nucleare, sulla politica estera, sulle tasse" e "non possiamo che augurare buon lavoro con il rispetto di chi vede finalmente chiarito che ci sono due strade diverse". Quella del Terzo polo è con il leader di Azione, Carlo Calenda.

"Il 26 febbraio 2023 si è concluso il percorso iniziato nel settembre 2019 con la nascita di Italia Viva. Voi direte: e tu sei triste per questo? Ragazzi, devo essere sincero: io sono entusiasta. Perché si compie un passaggio fondamentale per la costruzione del nuovo progetto. Vengono giù, all'improvviso, tutti insieme, gli alibi di chi ancora pensava di poter coltivare il riformismo dentro il Pd", avverte Renzi.

Che, tuttavia, frena sull'eventuale conquista dei dem. Non ci sarà nessuna "campagna acquisti" chiarisce, "è vero il contrario". All'inizio nel Pd, prevede, "in tanti proveranno a serrare le fila dei gruppi dirigenti", lui, invece, non punterà all'esodo dei dem ma a quello "degli elettori nel 2024. La nostra scommessa non è la campagna acquisti, ma la campagna elettorale del 2024".

Renzi fa i conti: "Lì si voterà con il proporzionale puro alle Europee. La nostra famiglia europea sarà quella di Renew Europe. E le forze politiche che compongono Renew Europe sono già oggi accreditate di più del 10% nei sondaggi. Già adesso infatti Azione e Italia Viva, insieme a Più Europa, sommate fanno più del 10%". Aspettando la sfida di Bruxelles, la partita (politica) è già cominciata.

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