Hanno segnato molte tappe nel cambiamento dei nostri costumi, sono stati i pantaloni indossati da attori e personaggi amatissimi, hanno accompagnato i giovani degli anni '60 e l'usato è super fiorente, incluse le edizioni vintage con prezzi al rialzo sui siti internet delle aste internazionali.
Nati nel 1873 (il brevetto è stato depositato il 20 maggio di quell'anno), sono frutto dell'intuizione del sarto americano Jacob Williams Davis che, dovendo rinforzare le cuciture e le tasche nei punti più deboli di un paio di pantaloni da lavoro in tela, applicò per la prima volta rivetti (i bottoncini a pressione) in rame. Il fornitore del tessuto, una tela spessa in denim e cotone tipo 'tela d'anatra' , era Levi Strauss. Il nuovo modello di pantaloni con rivetti fu un successo tale che Davis e Strauss brevettarono il sistema di rinforzo lanciando ufficialmente quelli che sarebbero diventati i pantaloni tra i più noti nel mondo: i 501. Spiega Karyn Hillman, chief product officer di Levi Strauss & Co.: "Trasceso dal puro abbigliamento da lavoro utilitaristico a un'uniforme quotidiana adottata in ogni angolo del panorama culturale, attraverso più generazioni". Approdano al cinema nel 1953 grazie a Marlon Brando che li indossa nel film 'Il Selvaggio'. I pantaloni in denim si trasformano in icona dello stile dei giovani che cercavano di sfuggire alle convenzioni borghesi della società degli anni '50 diventando a breve l'outfit universale del tempo libero. Negli anni '60, i 501 sono sinonimo delle controculture. Sono nei film cult e sulla copertina del disco 'The freewheelin' Bob Dylan'.
Indossati dalle rockstar del calibro di Kate Bush e Kim Gordon , dei cantanti hip-hop come Run D.M.C. e N.W.A. Li ha usati anche Steve Jobs e poi i motociclisti di Oakland, i chicanos di Los Angeles e i bobos di Parigi. Il brand festeggia ora il 150/esimo anniversario con una campagna originale "The Greatest Story Ever Worn - la più grande storia mai indossata".
La Storia
Il termine jeans (o blue jeans) si ritiene che derivi direttamente dalle parole in lingua francese "bleu de Gênes" ovvero "blu di Genova" in italiano. Designa propriamente i pantaloni con i caratteristici rivetti di rame o di metallo, con il bottone centrale di metallo, taglio a 5 tasche, di cui le posteriori cucite sopra la stoffa del corpo dei pantaloni, con l'etichetta (detta "salpa") inserita nella parte posteriore in alto a destra.
Il tessuto jeans è originario della Repubblica di Genova. Fu reinventato nel 1871 come lo conosciamo oggi dal sarto Jacob Davis per essere brevettato con Levi Strauss il 20 maggio 1873. Le marche storiche e con le maggiori vendite sono "Levi's" dell'azienda Levi Strauss & Co., Lee e Wrangler entrambi della Vf Corporation.
Il termine jean corrisponderebbe a una storpiatura derivata dall'antico termine Jeane o Jannes utilizzato per nominare la città di Genova e dalla conseguente pronuncia inglesizzata del più recente termine francese Gênes; la forma plurale jeans viene standardizzata nel XIX secolo entrando nel linguaggio comune.
Un tempo, in tutto il mondo antico, si usava dare ai tessuti il nome del luogo di produzione, e Jeane era il nome scritto su molti carichi di fustagno che, a partire dal Cinquecento, arrivavano a Londra dalla Repubblica Marinara di Genova, allora al suo apogeo, diventando così il nome di questa tela, molto apprezzata sul mercato inglese per la sua robustezza e il suo costo. Era anche abbondantemente utilizzata a partire dal XVI secolo dalla marina genovese per equipaggiare le navi a vela e per vestire i marinai.
Molte stoffe genovesi acquisite da Enrico VIII furono classificate dopo la sua morte come Jeane, con un riferimento preciso al luogo d'origine e di fabbricazione; si trattava soprattutto di vari tipi di velluto, ma anche di altri tipi di tessuto. Nell'ambiente del commercio e degli affari, l'espressione merchant of Jeane (mercante di Genova) appare in diversi documenti come una copia del contratto del 15 giugno 1580 con il quale il conte di Oxford acquistò il Great Garden da Benedetto Spinola, merchant of Jeane.
Più raramente è stato utilizzato come supporto per opere pittoriche.
Il fatto che il taglio tipico del jeans a 5 tasche sia stato realizzato largamente ed abbia avuto successo con il tessuto denim, ha portato alla confusione dei concetti: il termine denim indica infatti il tessuto e non il taglio.
Il denim ha un'armatura di saia da tre, è realizzato in filato di cotone, la trama è di colore bianco o écru e l'ordito di colore blu. Prima dell'introduzione dei coloranti chimici, il colore blu veniva ricavato dalla pianta isathis tinctoria (conosciuta volgarmente con il nome di "guado") o dalla pianta indigofera tinctoria, l'indaco. Esso, tecnicamente, è molto simile al fustagno, di cui è probabilmente una derivazione.