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Lunedì, 06 Marzo 2023 22:47

Meloni: "Basta tragedie, il governo continuerà la battaglia per fermare trafficanti"

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Giorgia Meloni Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni Presidente del Consiglio dei Ministri

Il consiglio dei ministri si riunirà giovedì nella località del Crotonese nelle cui acque è naufragato un barcone carico di migranti, 70 dei quali risultano morti. La premier annuncia norme per contrastare l'immigrazione clandestina. 

"L'Italia non può rimanere più sola ad affrontare il fenomeno dell'immigrazione clandestina. Non vogliamo più ritrovarci a piangere tragedie come quella avvenuta a Cutro: è nostro dovere, morale prima ancora che politico, fare di tutto per evitare che disgrazie simili si ripetano. Per questo motivo, nel Consiglio dei ministri di giovedì e nel prossimo Consiglio europeo, il Governo italiano continuerà la sua battaglia per fermare i trafficanti di esseri umani e le morti in mare".

Lo scrive in un post sui social la premier, Giorgia Meloni, che ha convocato per giovedì una riunione del Consiglio dei ministri proprio nella località in provincia di Crotone nelle cui acque è naufragato un barcone carico di migranti, 70 dei quali risultano morti.

L'appuntamento per gli esponenti del governo, secondo quanto riferisce un ministro, è alle ore 14 di giovedì a Ciampino. Ad attenderli un volo di Stato direzione Calabria.

Per esigenze di spazio i membri dell'esecutivo sono stati invitati a viaggiare in aereo senza accompagnatori. "Il Consiglio dei ministri è convocato per giovedì 9 marzo 2023 nel Comune di Cutro - recita una nota di palazzo Chigi diffusa questa mattina -. La riunione si terrà nel corso del pomeriggio. Saranno successivamente comunicati l'orario, la sede e l'ordine del giorno".

La premier Giorgia Meloni aveva annunciato ad Abu dhabi "un segnale di concretezza". E così è partita la macchina organizzativa. La riunione, spiegano fonti di governo, non sarà solo un atto simbolico, ma vedrà provvedimenti concreti. Niente incontro spot, "sarà l'inizio di un percorso articolato sul tema dei migranti". 

Naturalmente al Consiglio dei ministri ci sarà Piantedosi che prima sarà impegnato a Bruxelles nella riunione del Consiglio europeo dei ministri dell'Interno. Palazzo Chigi questa mattina ha smentito una convocazione del ministro dell'Interno e le "presunte divergenze sulla linea interna al governo sull'immigrazione". 

In vista di giovedì si sta lavorando a un pacchetto di norme, in particolar modo a una stretta nella lotta ai trafficanti di esseri umani. L'esecutivo concentrerà la sua attenzione anche sul dossier dei corridoi umanitari. Misure non solo di contrasto, con dei finanziamenti ad hoc per l'attività di controllo e di inclusione. Si punta anche a misure per la semplificazione delle procedure e sul tema dell'accoglienza, con una maggiore apertura ai flussi migratori regolari grazie anche al contributo e alla sponda di Bruxelles. La linea, secondo quanto si apprende, è far sì che venga valorizzato ancor più il lavoro dei consolati, in modo che l'unico canale per chi ha le carte in regola per partire possa essere quello delle strutture diplomatiche.

Oggi non ci sarebbero stati contatti tra il presidente del Consiglio e il responsabile del Viminale che domani interverrà nell'Aula della Camera per ricostruire quanto avvenuto sulla costa calabra, con le opposizioni che ne hanno più volte chiesto le dimissioni. La versione del governo è che non c'è stata alcuna segnalazione da parte di Frontex e che l'imbarcazione ha fatto una manovra avventata, da qui il naufragio. Il presidente del Consiglio anche negli Emirati arabi ha ribadito di voler essere in prima linea sul fronte dell'immigrazione, da qui l'obiettivo di compattare il governo con una riunione ad hoc a Cutro. Sulla strage dei migranti è intervenuto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, lanciando un appello affinché "di fronte all'evento drammatico che si è consumato" il cordoglio si traduca "in scelte concrete e operative da parte di tutti: dell'Italia, dell'Ue, di tutti i paesi che ne fanno parte".

"Quei profughi ci hanno fatto tornare alla mente quanto il nostro paese ha fatto due anni fa per portare in Italia tutti i cittadini afghani che avevano collaborato con la nostra missione", ha ricordato il Capo dello Stato.

Non è escluso che nel medio termine si possa arrivare alla rivisitazione del decreto flussi. "Riteniamo che sia giusto farlo magari biennale", ha sottolineato il ministro degli Esteri Tajani. L'ipotesi di allargare la platea dovrebbe essere comunque valutata quando sarà chiaro quale sarà la richiesta effettiva. Il 27 marzo ci sarà il click day per l'arrivo in Italia dei lavoratori extracomunitari previsti dal decreto flussi con il nuovo Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri) di programmazione transitoria dei flussi che stabilisce 82.705 ingressi, in aumento rispetto ai 69.700 dell'anno precedente. La strategia resta quella di prevedere "una quota premio" per i Paesi che siglano accordi con l'Italia sul rimpatrio degli immigrati illegali.

E continua il pressing affinché sia l'Europa a farsi carico della questione, anche sul ricollocamento dei migranti. "Da soli non possiamo farcela", ha sottolineato il responsabile della Farnesina chiamando in causa l'Onu, il Fondo monetario ma soprattutto le istituzioni comunitarie alle quali il presidente del Consiglio aveva già scritto una lettera.

Al momento non è previsto nel Consiglio dei ministri di giovedì l'inserimento delle norme dei decreti sicurezza targati Salvini, chiesto dal partito di via Bellerio anche oggi. Intanto la Lega si batterà in Parlamento per la stretta sui permessi di soggiorno. Da giovedì prossimo in Commissione Affari costituzionali della Camera si discuterà della proposta di legge della Lega (con le firme di Igor Iezzi e Riccardo Molinari) che ricalca gli emendamenti che erano stati presentati dalla Lega al dl Ong. 

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