ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 22 Luglio 2016 16:38

Presidenziali USA 2016 Donald Trump accetta ufficialmente investitura: "Sono la vostra voce"

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Cleveland (USA) - Era poco più che un formalità, ma Donald Trump, alla convention repubblicana, ha pronunciato a Cleveland le parole fatidiche: “Accetto umilmente la vostra nomination per la presidenza degli Stati Uniti”.

"Sono con voi, con il popolo americano, sono la vostra voce". E' una delle promesse che Donald Trump pronuncia nel suo lunghissimo discorso di accettazione dell'investitura del partito repubblicano per la corsa alla Casa Bianca, nella serata conclusiva della convention di Cleveland. "Con umiltà e gratitudine accetto la nomination per la presidenza degli Stati Uniti", ha detto ribadendo il suo motto "l'America prima".

"Il mio messaggio - ha scandito Trump - è che le cose devono cambiare e devono cambiare ora". "Ogni giorno mi sveglio determinato a fare qualcosa per tutti quelli che ho incontrato in tutta questa nazione che sono stati trascurati, ignorati e abbandonati". Il candidato alla Casa Bianca promette quindi di lavorare per tutti coloro che hanno perso il lavoro e per "tutti gli uomini e donne dimenticati del nostro paese . Le persone che lavorano duramente ma non hanno più voce".

"Il crimine e la violenza che oggi affligge il nostro Paese finiranno presto. Se sarò eletto, a partire da gennaio 2017 ripristinerò la sicurezza in America", promette Trump.

Il candidato presidenziale repubblicano ha poi denunciato i fallimenti del governo nella difesa della vita dei suoi, citando la scia di scontri e violenze che hanno visto coinvolta la polizia, e promette di affrontare questi crimini con ogni mezzo.

Poi è tutto un presentare le idee di sempre, soprattutto il muro al confine con il Messico “per proteggerci e impedire alla droga di sversarsi nelle nostre comunità”.

Dal palco della convention di Cleveland, Trump ha dato spazio a uno dei temi 'forti' nella sua campagna elettorale, quello dell'immigrazione clandestina, ricordando che "quasi 180.000 clandestini con precedenti penali girano per il paese". Ed è per questo che il candidato alla Casa Bianca, come aveva fatto finora a proposito del confine tra Messico e Usa ha promesso: "Costruiremo un grande muro di confine per fermare l'immigrazione clandestina, per fermare le bande criminali e la violenza e il traffico di droga".

"Hillary Clinton - ha poi attaccato Trump - ci ha lasciato in eredità morte, terrorismo, distruzione e debolezza". Il tycoon newyorkese ha accusato l'ex segretario di Stato di essere responsabile del disordine globale: “Prima che arrivasse, Egitto, Iraq, Siria, erano Paesi relativamente tranquilli. L'Isis non esisteva. Dopo il suo passaggio, il mondo è crollato. E' una criminale", ha scandito Trump, che parlando delle difficoltà economiche legate ai trattati per il commercio internazionale sostenuti dai democratici, ha definito la Clinton "la candidata delle lobby e degli interessi particolari".

Quanto al tema della sicurezza, per Trump "chi non comprende il pericolo degli attacchi alla polizia e del terrorismo non è adatto a guidare il Paese". "Il presidente Obama certamente si pente di aver messo Hillary Clinton al Dipartimento di Stato", ha affermato ancora.

Tuttavia secondo il candidato democratico "l'eredità di Hillary Clinton non deve essere l'eredità americana. I problemi che abbiamo di fronte oggi dureranno solo finché continuiamo a fare affidamento sugli stessi politici che li hanno creati. Per questo - ha ammonito - c'è bisogno di un cambio di leadership".

"Riporteremo la nazione nella sicurezza, prosperità e pace. Ci sarà un paese di generosità e calore ma anche di legge ed ordine", ha ribadito nel suo discorso durato oltre un'ora, più lungo della storia recente secondo gli analisti.

Ricordando il massacro di Nizza, in Francia, la sparatoria di Orlando, in Florida, ma anche 11/9, la sparatoria di San Bernardino e l'attentato alla Maratona di Boston, Trump ha affrontato più volte il tema sicurezza assicurando che renderà "più sicuri i confini dell'America. Vi proteggerò dal terrorismo. Sconfiggeremo i barbari dell'Isis, e lo faremo velocemente". Per questo, ha continuato il candidato Gop, "dobbiamo avere il miglior servizio d'intelligence di tutto il mondo. Dobbiamo abbandonare la politica fallimentare di dei cambi di regime appoggiata da Hillary Clinton in Iraq, Libia, Egitto e Siria e lavorare con tutti i nostri alleati che condividono il nostro obiettivo di distruggere il terrorismo islamico. Questo include lavorare con il nostro più grande alleato nella regione, lo Stato di Israele".

Infine, ha aggiunto "dobbiamo sospendere immediatamente l'immigrazione da ogni nazione che è stata compromessa dal terrorismo, fino al momento in cui saranno messi in atto meccanismi sicuri di riconoscimento. Nel nostro paese voglio ammettere solo persone che sosterranno i nostri valori e l'amore per la nostra gente".

Concetti semplici e frasi brevi che il popolo repubblicano dimostra di apprezzare. Zittite le poche voci dissenzienti. Frgli obiettivi preferiti dal tycoon l’avversaria di sempre Hillary Clinton, considerata la responsabile di tutti i mali degli ultimi 15 anni, non ultimo la fondazione dell’Isis.

Trump cerca anche la sponda di Bernie Sanders, candidato democratico scomparso che però risponde in diretta su di uno dei suoi profili twitter evidenziando le contraddizioni del discorso del miliardario.

Questo per non intacca la fiducia dei sostenitori del candidato che si dice pronto a risolvere i problemi statunitensi. Un programma riassunto in un solo slogan: “Rifaremo grande l’America”.

Qualcosa che basta e avanza almeno per ora alle persone che sono accorse a Cleveland. Poi tornano i palloncini e l’intera dinastia Trump sul palco a fare passerella attorno al leader.

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