Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni apre il cantiere delle riforme e convoca le opposizioni per il primo giro di confronto sul modello da adottare riguardo al presidenzialismo e lo strumento da scegliere per realizzarlo. Martedì l'appuntamento è alla Biblioteca del presidente alla Camera. Sarà l'occasione per il primo faccia a faccia con la segretaria del Pd Elly Schlein e con gli altri leader del partito dell'opposizione. Andranno insieme all'appuntamento Italia viva e Azione.
Il calendario prevede un programma fitto dalle 12,30 alle 18,30. Una riunione con +Europa, le Autonomie e componente minoranze linguistiche, il ruppo Alleanza Verdi e Sinistra, quello di Renzi e Calenda. Il tavolo si concluderà con M5s e, infine, il Pd. Parteciperanno i vicepremier Salvini e Tajani, la ministra delle Riforme Casellati, il responsabile per i Rapporti con il Parlamento, Ciriani, i sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Mantovano e Fazzolari e il costituzionalista Saverio Marini.
La mossa della premier arriva dopo il dialogo portato avanti dall'ex presidente del Senato Casellati con le forze politiche che non sostengono l'esecutivo. Al momento l'esecutivo sembra orientato sull'elezione diretta del premier come possibile elemento di convergenza, in particolar modo con Italia viva e Azione. Il tema del presidenzialismo si intreccia con quello dell'autonomia (il ddl Calderoli è in Commissione Affari costituzionali al Senato, al momento sono previste circa 50 audizioni) con la Lega che punta ad accelerare. Fdi mira pure ad inserire il dossier su Roma capitale (potrebbe esserci un intervento del governo).