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Domenica, 24 Luglio 2016 00:14

Presidenziali USA, Tim Kaine completa ticket democratico Hillary Clinton:"Sarà lui il mio vice"

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New York (USA) - Hillary Clinton ha scelto il senatore della Virginia Timothy Kaine come candidato vicepresidente.

Ha battuto al fotofinish la concorrenza di Thomas Perez, attuale ministro del lavoro, del senatore Cory Booker, che sarebbe stato il primo candidato afroamericano alla vicepresidenza, e l’ex ammiraglio James Stavridis, capo del comando supremo della Nato.

Kaine è un politico popolare, considerato un pragmatico e un mediatore, ex governatore della Virginia prima di essere eletto senatore nello stesso Stato. Uno Stato importante in vista delle elezioni, perché da sempre in bilico tra
democratici e repubblicani. Dunque chiave per la vittoria finale.

La professione di fede di Kaine c‘è stata, ma anche la consapevolezza che senza questa scelta la candidata repubblicana avrebbe forse rischiato di perdere un pacchetto di voti a cui non può rinunciare se vuole vincere.

"Il senatore Tim Kaine è tutto quello che non sono Donald Trump e Mike Pence". Così Hillary Clinton ha presentato oggi ufficialmente il suo "running mate" nel loro primo comizio congiunto, alla Florida International University di Miami.

Kaine, ha spiegato la candidata democratica in pectore, "è qualificato per mettersi al lavoro fin dal primo giorno ed è un progressista che ama portare le cose a compimento". Tutte qualità che, secondo l'ex segretario di Stato, il candidato repubblicano e il suo vice non possiedono affatto.

Hillary Clinton aveva annunciato su Twitter di aver scelto Kaine come candidato alla vicepresidenza.

"L'America non è stata costruita con la paura, ma con il coraggio" ha detto Kaine durante il comizio. In giacca e camicia, ma senza cravatta, il senatore della Virginia ha voluto dare un messaggio positivo in contrasto con Trump che ha scelto di cavalcare le paure dell'elettorato. Assieme a Hillary Clinton, ha detto, porteremo avanti una "forte agenda progressista" perché l'economia vada bene per tutti gli americani, anche per chi "non è ai vertici".

Kaine, che è cattolico, ha fatto diverse citazioni in spagnolo, lingua imparata quando ha lavorato con una missione gesuita in Honduras e nella quale ha ripetuto che i suoi principi guida sono "fede, famiglia e lavoro". Un modo per dimostrare l'interesse verso l'elettorato ispanico, da sempre sostenitore della Clinton.

Infine, nel ringraziare la sua famiglia per l'appoggio, Kaine ha citato il figlio maggiore, un marine che verrà presto mandato in Europa "per mantenere gli impegni dell'America verso i nostri alleati della Nato". Un'altra frecciata a Trump, che in una recente intervista al New York Times ha detto no alla difesa automatica degli alleati Nato se attaccati.

Il 58enne ex governatore della Virginia, è stato anche sindaco di Richmond e presidente del comitato nazionale democratico, è un esponente dell'ala centrista e moderata del partito, la stessa della Clinton che l'ha preferito ad altri candidati che avrebbero suscitato un maggiore entusiasmo nella base liberal del partito, come la senatrice Elizabeth Warren.

Secondo gli osservatori, con la scelta di Kaine Clinton vuole puntare sul messaggio dell'esperienza e della capacità di governo per contrastare il populismo dell'outsider Donald Trump. Kaine non viene considerato un politico particolarmente carismatico o un efficace oratore in campagna elettorale, e lui stesso recentemente si è definito "noioso".

"Questa è la cosa che mi piace di lui - ha dichiarato recentemente, tra il serio e il faceto, Clinton - non ha mai perso un'elezione, è stato un sindaco straordinario, un governatore ed ora è uno dei senatori maggiormente rispettati". In effetti, Kaine porta al ticket democratico la sua vasta esperienza e conoscenza dei meccanismi di Capitol Hill. Ma forse l'elemento più importante è il fatto di essere stato governatore della Virginia, uno dei battleground state, gli stati dove si giocherà il destino del voto di novembre.

L'annuncio della scelta di Kaine è arrivata alla vigilia dell'inizio della convention democratica, lunedì prossimo a Filadelfia.

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