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Mercoledì, 27 Luglio 2016 00:00

Pasta a la Norma in catanisi "pasta ca' Norma" - Piatto tipico catanese

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Sulle sue origini ci sono svariate storie tutte supportate da storici della gastronomia, chi vuole nobilitarla e farla risalire al grande compositore lirico catanese Giacomo Bellini autore appunto della Norma. Questa è la più accreditata e credo che giustamente è un omaggio a Giacomo Bellini, ma io mi distacco un po da questa nobile origine, per me catanese, ormai vicino ai '60 anni, è nata la convinzione che la Norma era ed è la pasta di tutti i giorni, specie del popolo e chi era, a Catania e provincia in tempi antichi a non avere l'orto con melanzane, pomodori e in credenza n'anticchia di ricotta infornata o salata? Nessuno.

La Pasta alla Norma precede Vincenzo Bellini e l'omaggio che si fa a lui è sacrosanto, la pasta de la norma(lità) di tutte le famiglie catanesi è il più alto tributo al nostro illustre concittadino...ma sempre di pasta a la Norma è cresciuto Giacumino e forse a Villa Passalacqua di Moltrasio nel freddo del Lago di Como a la sua quotidiana pasta di Catania pensava scrivendo La Norma.


Insomma io la iscrivo come la pasta ca'mullica nei così detti piatti poveri della tradizione gastronomica della nostra città di Catania.


Ingredienti li ho già citati melanzane, pomodori, ricotta salata o infornata a secondo il gusto in via del tutto eccezionale, e olio extra vergine d'oliva (sia per friggere sia poi a crudo). Le melanzane vanno fritte tagliate per lungo a fette sottili (altri la mettono a tocchi, ma non sanno cosa si perdono), La frittura della melanzana è un altro passo importantissimo. Prima di tutto si deve utilizzare la padella grande e non è ammesso alcun tipo di olio se non l’olio extravergine di oliva. Una volta fritta, bisogna lasciarla asciugare su carta assorbente a parte. Una buona salsa di pomodoro della nonna siciliana (cucchiaino di zucchero per dare quel tocco di agrodolce tipico siciliano) basilico fresco e uno spicchio di aglio in modo da farlo insaporire con il profumo della melanzana.. Pasta rigorosamente e non si accettano deroghe le cataniselle o ziti, equivalenti dei rigatoni si può accettare con un certo disgusto spagetti n5, (non provateci a farla con pasta fresca all'uovo che siete da arresto immediato, radiati dal genere umano) poi si amalgano con la pasta e la salsa, prima grattuggiata di Ricotta salata, e si serve, nel piatto singolo si aggiunono due o tre fette o più di melanzane a coprire un po di foglie di basilico e grattuggiata di ricotta salata a coprire come la neve sull'etna. Buon apetito da gustare bevendo un Calabrese nero oggi più rinnomato con il nome commerciale di Nero d'Avola.


N.B Non aggiungere le melanzane alla salsa di pomodoro. Un accorgimento fondamentale per servire la pasta: non si può sbagliare all’ultimo! I più puristi di me sostengono che le melanzane vanno servite solo dopo che la pasta sia stata messa nel piatto. Sopra, come tocco finale oppure, e così vuole il diktat catanese, portate a tavola in un piatto a parte. Ognuno poi provvederà a tagliarle e ad aggiungerle alla propria porzione, io opto per la mescola amalgama di pasta salsa e melanzane e di portate a tavola in un piatto a parte con melanzane per la singola copertura ...di nuovo buon apetito da gustare bevendo un Calabrese nero oggi più rinnomato con il nome commerciale di Nero d'Avola.

 

Publicato anche su Piazza Italia el periodico de los italovenezolanos di Luglio 2016

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