Perchè dopo c'è la B e la A, e lì siamo in schedina. La grande festa dei tarantini che hanno fatto bordello persino facendo il bagno nella fontana di Piazza Ebalia è certamente da apprezzare. Per fortuna che c'è il pallone verrebbe da dire.
Perchè l'altra notizia che spunta dal manifestino della Gazzetta del Mezzogiorno, è che Taranto non partecipa alla kermesse per le capitali della Cultura: è fuori dalle competizioni; ci sarebbe da ragionare su questo, ma che importa oggi?
Oggi siamo nel pallone e pallone sia, come dice, anzi urla un altoparlante con una canzone degli sportivi: "...Taranto e bella, Taranto è viva, siamo tutti noi...col sangue rosso e il blu del suo mare".
Sì, davvero è grande come potrebbe dire il furgone che si è fermato con la Birra Raffo che i nostri cugini baresi fanno per noi (loro si presero tutto, anche il marchio assorbito economicamente nella Peroni) per farci bere e ubriacare...alla loro salute. Taranto calcio, se non ricordiamo male dopo gli anni d'oro di Erasmo Iacovoni, il Taranto del terzo millennio non ha brillato e torna in serie prof dopo tanto tempo.
Nella serata è tornata la calma, la festa si è digerita nel borgo c'è la Taranto di sempre, a parte a Piazza Rammellini il tifoso numero 1 spara botti di soddisfazione, quelli non mancano mai, anche fuori dal capodanno. Quindi nessun rammarico per lo scivolone preso per la mancata partecipazione al concorso per la capitale della Cultura 2018; qualcuno dice che dal 2009 non c'è progettazione nella molle tarentum, un periodo che non vogliamo dire a cosa coincide, non è serata. Godiamoci il Taranto nel pallone, che sia festa, quindi!
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