Parlare di femminicidio e di violenza sulle donne non è più sufficiente. È tempo di agire e di dare una risposta concreta perché stupri e atti di pedofilia sono crimini insopportabili.
Chi li commette deve essere messo nelle condizioni di non poterlo più fare". Lo ribadisce l'assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali, commentando l'arresto di un 35enne marocchino, ritenuto responsabile di violenza sessuale aggravata, perpetrata la notte tra sabato e domenica all'interno di uno stabile in disuso di via Adriano ai danni di una giovane italiana.
SERVE UN MAGGIOR PRESIDIO - "La giustizia farà il proprio corso, ma i contorni della vicenda illustrati oggi lasciano attoniti. Da mesi chiediamo al Governo - conclude Bordonali - di inviare più militari in Lombardia per presidiare le nostre città e purtroppo in tutta risposta riceviamo la chiusura di contingenti. Ora è tempo di invertire la rotta, soprattutto in un periodo in cui le città sono meno frequentate".
Sulla stessa questione una collega di giunta, Viviana Beccalossi - nella foto a lato presa dalla rete - interviene nella giornata di ieri con un comunicato
"Una storia di ordinaria follia. Ed è proprio questo che deve farci riflettere e preoccupare. Lo straordinario che diventa ordinario. Un uomo già segnalato per stalking violenta brutalmente la sua ex. Tutto ciò non solo è grave, ma inaccettabile".
Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città metropolitana, commenta così la notizia dello stupro avvenuto a Milano, nella zona di via Adriano.
"Non servono giri di parole: un uomo che fa certe cose deve essere catalogato come un 'mostro' - conclude Viviana Beccalossi - e poi bisogna subito affrontare il discorso della certezza della pena. Solo quando esisteranno punizioni esemplari, forse le cose in Italia inizieranno a cambiare".
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