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Domenica, 14 Agosto 2016 19:38

New York, agguato fuori dalla moschea: uccisi imam e il suo assistente I mussulmani accusano Islamofobia di Donald Trump

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New York (USA) - L'imam di una moschea nel Queens, a New York, e il suo assistente sono stati uccisi ieri da un uomo armato, mentre uscivano dalla moschea. La sparatoria è avvenuta nei pressi della Masjid Al-Furqan, dove le due vittime stavano svolgendo le loro preghiere. Lo riferiscono i media locali.

Le vittime indossavano abiti tradizionali musulmani e sono stati entrambi colpiti in testa da distanza ravvicinata. Il killer si è sarebbe avvicinato da dietro, secondo quanto riferisce la polizia.

La comunità musulmana della moschea denuncia la sparatoria come un crimine di odio contro la loro fede. L'indagine sul motivo dell'attacco è ancora in corso informa AdnKronos.

Per i fedeli della comunità, che frequenta la moschea di Queens, si è trattato di un crimine dettato dall'odio, frutto dell'Islamofobia voluta da Donald Trump. La polizia ha insistito sul fatto che i primi passi compiuti dalle indagini non hanno fatto emergere elementi a conferma di un crimine dettato dalla fede dei due religiosi uccisi. Ma nella comunità di fedeli che faceva capo all'imam l'idea è un'altra: "Ci sentiamo veramente insicuri e non al riparo in un momento come questo", ha dichiarato alla WCBS un residente. "E' una minaccia per noi, per il nostro futuro, per la nostra libertà di spostamento nel quartiere, e noi chiediamo giustizia". Più esplicito ancora Khairul Islam, residente nella zona, secondo il quale la comunità considera l'attacco un crimine di odio frutto del clima creato dal candidato repubblicano alla presidenza. "Trump e il suo teatro hanno creato l'Islamofobia", ha dichiarato al New York Daily News.

La comunità musulmana di New York accusa la retorica anti-islamica di Trump dopo l'uccisione di un imam

La comunità musulmana newyorchese è sotto choc, dopo l’assassinio, ieri, di un imam e di un altro uomo, all’uscita dalla moschea di Ozone Park, nel Queens.
Molti puntano il dito contro la retorica anti-islamica del candidato alla presidenza degli Stati Uniti Donald Trump e di altri politici. Come questo fedele: “Coloro che sono in una posizione di leadership, come Trump, Giuliani e altri membri delle istituzioni che dipingono l’Islam e i musulmani come nemici, questo è il risultato finale della loro cattiveria”

Afaf Nasher, direttrice esecutiva del Cair, il Consiglio delle relazioni islamico-americane di New York, invita musulmani e non ad alzare la voce contro l’odio anti-islamico: “Non è necessario essere musulmani, non è necessario credere in una fede, basta essere persone di coscienza. Immaginate vostro padre ucciso a colpi di pistola senza motivo, e lasciate che queste sensazioni vi motivino a spezzare il silenzio. E lo dico soprattutto a chi ha influenza all’interno della comunità e oltre. Ognuno di noi ha una responsabilità”.

L’Imam Maulama Akomjee, 55 anni, e Tharam Uddin, 64 , sono stati avvicinati da dietro da un uomo che ha sparato colpendoli alla testa. L’imam è morto sul colpo, il suo accompagnatore poche ore dopo. Secondo la polizia non ci sono ragioni di credere che il duplice omicidio sia motivato dalla fede delle vittime.

 

 

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