ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 17 Agosto 2016 15:06

I cercatori di Dio

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I cercatori di DIO partirono di notte con i loro zaini pesanti, partirono da ogni parte e luogo del mondo, perché per una volta gli uomini ricordarono di essere tutti fratelli e tutti vollero partire alla ricerca del Padre.

Ma, come sempre accade, furono presi dall’orgoglio, arroganza e vanità e tutti desiderarono essere i primi a trovarlo. Si incamminarono tra valli e montagne, salirono su barche ed attraversarono mari e fiumi, attraversarono deserti e boschi, ma dopo anni ed anni di viaggio, tra i luoghi più lontani e nascosti della terra, ormai stanchi, cominciarono a lottare tra loro. I primi scontri nacquero su chi dovesse per primo percorrere un tratturo o esplorare la cima di una montagna, attraversare un grande lago o violare una selvaggia foresta. E fu così che nacque la grande brutalità chiamata: la guerra.
E dopo aver esplorato ogni luogo senza trovarlo, qualcuno diede voce alle teorie più diverse descrivendo il Padre nelle forme più diverse, descrivendo la sua santa dimora come un luogo inaccessibile poiché situato al di là dei cieli o nelle profondità dei mari. E fu così che nacque la seconda guerra, chiamata la guerra in nome di Dio, tra chi lo descriveva in modo e nome diverso e tra chi descriveva la sua dimora in luogo e con nome diverso. Gli anni trascorsero nelle violenze e nelle lotte perché in seguito ci furono altre guerre: le guerre dell’acqua, quella della terra e quelle della vanità degli imperi. Ormai da cercatori di Dio gli uomini erano diventati guerrieri, ed ogni passo, ogni metro percorso alla ricerca del Padre era stato vano perché con il loro odio, con le loro lotte, si erano allontanati e persi all’interno del grande labirinto chiamato mondo, il loro mondo. E fu così che tra di loro qualcuno diede voce al dubbio chiedendo al cielo una prova della stessa esistenza del Padre, un segno, un timbro sul grande documento che dimostrava che Dio Padre era nato ed era vero. Ma la risposta fu solo un grande silenzio. 
Loro non si diedero per vinti e, desiderosi di una divinità, crearono un Dio, un Dio secondo le loro voglie, fantasie e bisogni. Loro, i guerrieri, avevano finalmente un Padre che legittimava ogni azione e dava sacralità ad ogni loro azione, il Dio degli eserciti e delle armate umane.
Era usanza che prima di partire per una nuova guerra, fosse data parola ai saggi della città, e così una mattina: ‘Perchè DIO’ disse un vecchio esperto di raccolto e semina ‘non vive lontano da noi, non abita in quel luogo lontano da dove voi tutti siete partiti alla sua ricerca…. ma DIO è accanto a noi, in ogni nostra casa, dove vien fatta la Sua volontà, tutto è DIO e lui è ovunque, la stessa aria che voi respirate è DIO e lui è dentro di noi, perchè il vero nome di DIO è l’invisibile nel visibile e voi vestendovi di DIO lo avete messo a dimora dei vostri eserciti per dare gloria alle vostre MISERIE e così facendo vivrete senza mai incontrarlo’.
Alle sue parole seguì un grande silenzio, una grande risata e la grande condanna‘Morirai per bestemmia, come può un contadino conoscere la dimora di DIO?’. Ma lui rispose: ‘Ogni cosa dell’uomo passa, trapassa e ci lascia’.

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