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Giovedì, 18 Agosto 2016 16:47

Turchia: tre attentati fanno almeno 12 morti e centinaia di feriti

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Ankara (Turchia) - La Turchia non ha pace. Ancora morti provocati da violenze. Tre soldati sono saltati in aria su di una mina su di una strada del distretto di Hizan. Anche stavolta i sospetti guardano in direzione del Pkk il partito comunista dei lavoratori del Kurdistan, sebbene nemmeno questo atto sia stato rivendicato.

La morte dei tre militari segue due attentati successivi che hanno fatto almeno sei morti. Nella città di Elazig un’autobomba ha lasciato un cratere di fronte a un commissariato.

Prima volta che la città che finora non aveva conosciute queste violenze ha pagato un alto triburto in termini di morti, feriti e danni materiali.

Ore prima era stata la volta della provincia di Van dove due civili e un poliziotto hanno perso la vita in un altro attentato. La località nei pressi del confine con l’Iran La polizia ha arrestato una persona presuntamente coinvolta.

Prima l'attacco a Van, poi quello a Elazig e poi ancora quelli nelle province di Btilis e di Hakkari. Nelle ultime 24 ore sono stati almeno quattro gli attacchi in Turchia che hanno colpito le forze di sicurezza nelle zone orientali del Paese con un bilancio complessivo di almeno 12 morti, tra i quali alcuni civili, e 295 feriti.

La notte scorsa un'autobomba è esplosa a Van, nell'est della Turchia, vicino a un commissariato di polizia nel quartiere centrale di Ipekyolu. Tre persone, compresi un bambino e un poliziotto, sono morte a causa dell'esplosione e più di 70 sono rimaste ferite. Le autorità hanno attribuito la responsabilità dell'attacco al Pkk, considerato "organizzazione terroristica" dal governo di Ankara, e annunciato l'arresto di un sospetto "terrorista".

Stamani un'altra autobomba è esplosa vicino a una caserma della polizia a Elazig. L'ultimo bilancio - diffuso dal premier Binali Yildirim che si è recato sul luogo dell'attentato - parla di almeno tre poliziotti morti e 217 persone ferite, compresi 85 agenti. Per il ministro turco della Difesa, Fikri Isik, "questo attacco dimostra che il Pkk è uno strumento delle potenze globali".

Dopo l'attentato di Elazig, nella provincia di Bitlis è finito nel mirino un convoglio militare, colpito dall'esplosione di un ordigno nel distretto di Hizan. Cinque soldati e un paramilitare delle 'guardie di villaggio' sono morti, mentre altri sei militari sono rimasti feriti a causa dell'esplosione e di scontri con sospetti ribelli del Pkk scoppiati dopo l'attacco.

I media filogovernativi attribuiscono anche questo attacco al Pkk. Le 'guardie di villaggio' sono unità composte perlopiù da curdi che collaborano con i militari per il controllo del territorio nel sudest del Paese a maggioranza curda.

Le forze di sicurezza sono finite nel mirino anche nella provincia di Hakkari, dove due poliziotti sono rimasti feriti in un attacco armato - attribuito dalle autorità al Pkk - contro una caserma nel distretto di Semdinli. Secondo i media filogovernativi turchi da quando nel luglio dello scorso anno il Pkk ha annunciato la fine della tregua oltre 600 uomini delle forze di sicurezza sono morti in attacchi dei ribelli e più di 7.000 "terroristi" del Pkk sono stati uccisi.

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