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Lunedì, 22 Agosto 2016 14:16

Rio 2016, rabbia e lacrime per le farfalle azzurre che continueranno a volare...: Il podio soffiato dalla Bulgaria

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Rio de Janeiro (Brasile) - Un amaro quarto posto soffiato all’ultimo dalla nazionale bulgara. Si è conclusa così l’Olimpiade delle ginnaste azzurre che nonostante un’ottima prestazione sono state sorpassate dalle bulgare. Un distacco di due decimi che è costato il bronzo alle ‘farfalle’. Sul podio sono salite Russia, Spagna e Bulgaria che sul finale ha superato l’Italia

Un quarto posto così fa male. Perché l'Italia della ritmica il podio lo avrebbe meritato. Invece una banale caduta di attrezzo all'esercizio ai cinque nastri spedisce le Farfalle nella posizione che nessuno vorrebbe mai occupare, la quarta appunto. Hanno gettato il cuore oltre l'ostacolo Martina Centofanti, Alessia Maurelli, Marta Pagnini, Camilla Patriarca e Sofia Lodi, ma il podio è rimasto a 217 millesimi. Il 35.766 di Spagna, argento, e Bulgaria, bronzo, è stato solo sfiorato dalle azzurre che hanno chiuso a 35.549. Oro alla Russia che ha fatto gara a parte con 36.233. Sulle note di un medley italiano tra "Tu si 'na cosa grande", "Tammurriata nera" e "Nessun Dorma" le azzurre hanno ottenuto 17.516 (8.850 di difficoltà e 8.666 di esecuzione) ai cinque nastri, mentre sullo spartito di Dance de Phryné dall'atto quinto del Faust, con i due cerchi e sei clavette le Farfalle hanno raggiunto quota 18.033 (9.000 più 9.033). Comprensibile l'amarezza dell'allenatrice Emanuela Maccarani: "Le ragazze hanno fatto la loro gara, purtroppo abbiamo pagato oltremodo l'errore ai nastri e non ci è stato riconosciuto in pieno il valore dell'esercizio a cerchi e clavette. Se al nostro punteggio mancano almeno quattro decimi, quello della Bulgaria è stato sopravvalutato di due o tre decimi. Fa male perdere così". Delle cinque Farfalle dopo Rio abbandonerà la Pagnini, Centofanti e Maurelli continueranno, mentre Lodi e Patriarca scioglieranno la riserva dopo le vacanze. Per continuare ad alto livello la Maccarani chiede "investimenti in tecnici e strutture. Ci servono sponsor per andare avanti ad alto livello".

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“Si riparte da qui, questo quadriennio si è concluso ma ne inizierà subito un altro – ha dichiarato l’aviere scelto del Gruppo Sportivo dell’Aeronautica Militare Martina Centofanti -  Ricominceremo, più forti di prima, e il quarto posto ci spingerà ad andare avanti. Le nostre lacrime? Abbiamo scaricato la tensione. In realtà, al di là del risultato, siamo contente di aver realizzato il sogno di ogni atleta, partecipare ad un’Olimpiade. Certo, la medaglia sarebbe stata davvero il coronamento più grande. Mio padre è uno dei nostri tifosi più accaniti e ieri, dopo le qualifiche, mi ha detto che oggi  non ce ne sarebbe stato  per nessuno, caricandomi  tantissimo. Purtroppo non è andata così ma i nostri tifosi, giunti fin qui per sostenerci, sono la nostra arma segreta. I Giochi sono stati un’ emozione continua, fin dal primo giorno nel villaggio. Solo leggere “Rio 2016” nel palazzetto con i cerchi olimpici accanto faceva venire i brividi. Nonostante tutto mi porterò a casa il ricordo di un’esperienza magica”

“Mi dispiace per la mancata medaglia, ma questo è lo sport – ha aggiunto la diciottenne Sofia Lodi, la più giovane della delegazione FGI a Rio de Janeiro dopo Martina Centofanti - Noi siamo serene perché sappiamo di avercela messa tutta. Ci abbiamo creduto fino in fondo ed è questo ciò che conta. Purtroppo un piccolo errore ai nastri che non ho neppure visto, perché ero di spalle, in uno dei passaggi più difficili, ha compromesso tutto. Venire qui era il mio sogno più grande. Vivere il villaggio olimpico è stato bellissimo, anche con tutti i disaggi. Non ho sentito Vanessa Ferrari ma certo le due medaglie di legno sono una disdetta anche per la Brixia di Brescia, la società che ci ha visto crescere. Adesso stacco un momento, vado in vacanza.  Non voglio pensare a niente, neppure al mio futuro di ginnasta”.

“In questo momento provo tanta rabbia – ha aggiunto il primo aviere del Gruppo Sportivo di Vigna di Valle, Camilla Patriarca -  perché sappiamo di aver lavorato tutto un quadriennio, fino a questa estate a Follonica, ogni ora, ogni secondo, solo noi sappiamo quanto ci siamo preparate ed è per questo che credo che la medaglia ci spettasse. E’ andata così, lo accettiamo e andiamo avanti”.

“Entrare su una pedana olimpica è sempre un’emozione unica – ha raccontato alla stampa l’aviere scelto Alessia Maurelli -  Anche oggi è stato un momento magico. Purtroppo non doveva finire in questo modo ma non ci possiamo rimproverare nulla. Abbiamo dato tutto, al 100%. Volevamo un lieto fine per questa nostra bellissima storia. Così non è stato, però ci prenderemo presto la rivincita. Io non mollo, continuerò a cercare di volare e spero che anche le mie compagne siano della stessa opinione, perché siamo una squadra molto affiatata che può arrivare in alto. La vista dei nostri genitori sugli spalti ci ha fatto commuovere, non vediamo l’ora di abbracciarli. Non pensavo che sarei riuscita ad arrivare fin qui, ho vissuto il mio sogno di bambina con estrema serenità. Doveva andare così, ne prendiamo atto, anzi sono sicura che questa cosa ci renderà più forti”. 

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