ANNO XVIII Dicembre 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Sabato, 27 Agosto 2016 00:00

Muore in Svizzera il base jumper italiano Armin Schmieder, in diretta su facebook

Written by 
Rate this item
(0 votes)

Tragedia verso le ore 10 di venerdì mattina sulla "Alpschelehubel" nel Cantone di Berna. Si è buttato con la tuta alare dalla stessa montagna dove è morto Uli Emanuele

Un altro base jumper ha perso la vita, è il terzo in poco più di una settimana. Dopo Uli Emanuele e Alexander Polli, è morto ieri l'altoatesino Armin Schmieder, originario di Merano. L'incidente si è verificato ieri mattina alle 10: il 28enne si era buttato dall'Alpschelehubel (a 2.300 metri), montagna molto frequentata dai basejumper di tutta Europa, che si trova a Kandersteg, nel Canton Berna in Svizzera. Nella stessa zona infatti si era schiantato anche Uli Emanuele.

Poco prima di lanciarsi con la sua tuta alare, secondo quanto riferisce il quotidiano svizzero 'Blick', aveva avviato una diretta dal suo profilo Facebook che ha trasmesso online l'impatto mortale, il basejumper altoatesino - originario di Merano - Armin Schmieder, 28 anni. Aveva appena indossato la tuta alare e si era gettato nel vuoto per fare delle riprese in diretta Facebook, scrive il quotidiano di Bolzano L’Alto Adige - Prima di saltare nel vuoto, Schmieder ha impugnato il suo smartphone e ha avviato il collegamento dicendo davanti alla fotocamera: «Oggi si vola con me». Quindi ha messo il telefono in tasca e da allora non si è più visto nulla, si è soltanto ascoltato il suono del vento, quindi un urlo, il rumore di una caduta e il silenzio, seguito dal suono dei campanacci di alcuni bovini al pascolo nella zona. Subito gli spettatori hanno iniziato a preoccuparsi, poi è arrivata la conferma della morte da parte dei soccorritori.

Sostieni il tuo quotidiano Agorà Magazine I nostri quotidiani non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore

Sostengo Agorà Magazine
Read 2400 times

Utenti Online

Abbiamo 1414 visitatori e nessun utente online

La tua pubblicità su Agorà Magazine