ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 01 Luglio 2015 19:23

Grecia: Tsipras in tv, "votate no" "Non e' un referendum sull'euro"

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Renzi: regole si rispettano; consultazione popolare? Errore - Eurogruppo: Dijsselbloem, poche chance che trattativa vada avanti

Atene  - Il referendum convocato dal governo greco sulle condizioni poste dai creditori internazionali per riprendere i finanziamenti "non riguarda il restare o meno nell'euro". Lo ha dichiarato il premier ellenico, Alexis Tsipras, in un discorso televisivo alla nazione. "Il referendum di domenica non riguarda il nostro posto nell'euro che e' dato per scontato e nessuno puo' dubitarne", ha proseguito Tsipras, "l'opzione democratica e' il nucleo della tradizione europea e, purtroppo per la Grecia, non mi sarei aspettato che l'Europa democratica non desse al popolo greco lo spazio per decidere". "Ricattando il governo, stanno ricattando ogni singolo cittadino", ha detto ancora il premier ellenico, che ha definito una "vergogna" le immagini di banche chiuse. "La nostra unica via d'uscita era rivolgersi al popolo ed e' quello che stiamo facendo", ha concluso Tsipras, che si e' preso la "responsabilita' di una piena soluzione dopo il referendum".

Il governo greco "resta al tavolo delle trattative" e "rispondera' immediatamente all'Eurogruppo se ci sara' un risultato positivo", ha detto il premier ellenico. "Il fermo proposito del governo e' trovare una soluzione, decideremo se approvare una qualsiasi soluzione sostenibile", ha detto ancora Tsipras, "vogliamo un'intesa ma che sia sostenibile". Nel suo appello televisivo alla nazione, il primo ministro greco, Alexis Tsipras, ha chiesto ai cittadini di votare 'no' in occasione del referendum sulle condizioni poste dai creditori per riprendere i finanziamenti. "Votare no e' il passo necessario per ottenere un accordo migliore dai creditori", ha affermato Tsipras, "un 'no' non equivale a una rottura con l'Europa, significa una pressione piu' forte per un accordo sostenibile economicamente e socialmente sostenibile che riportera' il Paese sui mercati internazionali". "Vi chiedo di votare no alle ricette del piano di salvataggio e' si' alla prospettiva di una soluzione percorribile", ha concluso Tsipras. Per i cittadini greci "si preparano giorni difficili" ma "non e' una situazione che durera' a lungo" e "le pensioni e i salari non verranno perduti".

Lo ha dichiarato il primo ministro ellenico, Alexis Tsipras, in un messaggio televisivo alla nazione. "I depositi bancari non verranno perduti di fronte a un ricatto, stiamo combattendo per proteggere le pensioni", ha affermato Tsipras, garantendo che il governo ha "adottato misure perche' le pensioni vengano depositate sui conti correnti". "Sono pienamente conscio delle difficolta', faro' tutto quello che posso perche' siano temporanee", ha aggiunto il primo ministro greco, "voglio assicurarvi che questa situazione non durera' a lungo, le pensioni e gli stipendi non saranno perduti".

Renzi: regole si rispettano; consultazione popolare? Errore

"In Italia spesso le posizioni della Germania sono ritenute molto dure. Rispetto alla questione greca, credo che ciascuno si noi abbia diverse opinioni e sensibilita'. Quello che e' importante finche' si sta in una casa comune, e' stare dentro le regole condivise". Lo ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi in conferenza stampa assieme alla Cancelliera tedesca Angela Merkel. "Oggi queste modalita' di convivenza sono un elemento di difficolta'. Spero che nei prossimi giorni si possano risolvere. Quando ci sono posizioni diverse si parla e si esce con una posizione comune, la stessa di tutti. Perche' se ognuno fa come vuole poi non si va da nessuna parte", ha aggiunto Renzi. "Io quel referendum non lo avrei indetto, lo avrei evitato, ma non metto bocca nelle scelte del popolo greco", ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi. "Non dobbiamo comunque trasformare quel referendum in un derby tra Juncker e Tsipras", ha aggiunto. "Io vorrei che si ricominciasse a parlare dell'economia in Europa e non solo di quella di un solo Paese", ha aggiunto. "La scelta di fare referendum e' stata una scelta sorprendente - aggiunge -. Io ero tra quelli che preferivano che il referendum non ci fosse, ma non tocca a me decidere, non credo tocchi neppure a Angela Merkel. Se ci sara' il referendum partiremo da dopo il referendum, se non ci sara' andremo sulle linee di discussione che ci sono". Quindi un picolo distinguo dalla posizione rigida della Germania: "Con Merkel non la pensiamo sempre allo stesso modo, ma siamo rappresentanti di due grandi Paesi che sanno che non basta una Europa fondata solo sui parametri e i bilanci economici", ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi in conferenza stampa assieme alla Cancelliera tedesca Angela Merkel. Quest'ultima da parte sua ha detto che le porte "restano abbastanza aperte" alla ripresa del negoziato con la Grecia, che deve pero' impegnarsi ad attuare le necessarie riforme. "Posso solo ribadire che abbiamo bisogno di una situazione in cui la Grecia sia disponibile a riforme concrete, in modo che si comporti come altri Paesi che hanno effettuato le riforme", ha ribadito Merkel. "Siamo dell'avviso che il referendum debba aver luogo: se si presenta una nuova situazione si ricomincia ma al momento non mi risulta".

Eurogruppo: Dijsselbloem, poche chance che trattativa vada avanti

Secondo il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ci sono poche chance di progresso nella trattativa sulla Grecia alla luce del discorso alla nazione nel quale il primo ministro ellenico, Alexis Tsipras, ha chiesto agli elettori di votare 'no' alle proposte dei creditori sottoposte a referendum. "Parleremo delle proposte ma con questo ultimo discorso vedo poche prospettive di progresso", ha dichiarato Dijssebloem ai giornalisti. Su Twitter il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, aggiunge; "L'Europa vuole aiutare la Grecia ma non puo' aiutare nessuno contro il suo volere. Aspettiamo i risultati del referendum greco". 

Grecia: fonti, Fmi decidera' su pagamento in prossime settimane 

Il Fondo Monetario Internazionale decidera' "nelle prossime settimane" se non mettere la Grecia in mora sul mancato pagamento della rata di 1,6 miliardi di euro in scadenza ieri, procedura che tra un mese sancirebbe il default in maniera definitiva. Lo riferiscono all'agenzia France Presse fonti dell'istituto di Washington. Atene ha chiesto di non essere considerata in default sul versamento non effettuato sulla base di una clausola dello statuto del Fmi, utilizzata per l'ultima volta nel 1982 a favore di Nicaragua e Guyana, che consente un rinvio fino a cinque anni della scadenza nel caso il rimborso possa causare uno stato di "eccezionale privazione" per il debitore. (AGI)

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