Rousseff è stata sottoposta all’iter per la destituzione perché accusata di aver avallato pratiche contabili illecite per mascherare il bilancio dello stato e favorire la propria rielezione.
La ex presidente si è dichiarata innocente e ha accusato le opposizioni di destra di aver ordito ‘‘un golpe’‘ per rovesciare il suo governo.
Il voto sulla destituzione è stato separato da quello sull’interdizione dai pubblici uffici. Il quorum richiesto è sempre dei due terzi dei senatori, 54 su 81.
In base alla costituzione brasiliana, un presidente destituito dovrebbe perdere i diritti politici per otto anni ed essere bandito da ogni posto di lavoro pubblico, anche in ambito accademico, informa Euronews.
Negli ultimi giorni vi sono state manifestazioni contro l’impeachment e il governo ad interim di Michel Temer.
Dilma Rousseff continua a ricevere la solidarietà dei Paesi latinoamericani con governi di sinistra.
Il presidente della Bolivia, Evo Morales, poco prima del voto aveva scritto su Twitter:
“Se ci sarà il golpe parlamentare contro il governo democratico di Dilma Rousseff, la Bolivia richiamerà il proprio ambasciatore.”
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