Circa 3,5/4 milioni di unita' immobiliari, con una popolazione di 15/16 milioni di abitanti, si trovano in zona a rischio sismico, 1 milione in zone a rischio idrogeologico, 2 milioni sono i casi di abusi edilizi, 1 milione i casi di unita' suscettibili di "rottamazione", cioe' di sostituzione edilizia integrale.
Cifre queste che assumiamo per grandi linee.
Il piano Casa Italia Renzi si presenta quindi, gia' per la sua dimensione e per la sua portata economica, piu' che come piano vero e proprio, come un programma di governo a lungo periodo, composto da una serie di misure che in prospettiva possano valere a porre rimedio a questo grave problema del Paese.
Misure che dovranno coinvolgere aspetti operativi di recupero o di sostituzione edilizia ( le riparazioni, i rifacimenti, il ripristino della consistenza dei beni culturali, la rigenerazione urbana in definitiva), ma dovranno riguardare anche la prevenzione cioe' i controlli da compiersi sul territorio e la messa in sicurezza degli edifici esistenti.
Ma bisognera' por mano anche a quelle che saranno le nuove norme costruttive che andranno a regolare la nuova edificazione o il recupero in zone che presentano particolari aspetti di rischio sia sotto il profilo sismico che sotto il profilo idrogeologico, rifacendoci alle nuove tecnologie, ed alle tecniche costruttive e di sicurezza innovative.
Per questo motivo Renzi parla sensatamente di un processo che potra' durare l'arco di generazioni: quasi si trattasse di una operazione 'culturale', di un cambio di mentalita' nel nostro paese, una presa di coscienza, piu' consapevole di quanto lo fosse in passato, sulla responsabilita' della sicurezza non solo degli edifici, ma soprattutto dei cittadini.
Sostieni il tuo quotidiano Agorà Magazine I nostri quotidiani non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore