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Lunedì, 05 Settembre 2016 06:57

In Germania una svolta xenofoba mentre viene acclamata Madre Teresa, la santa dei poveri

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Che questa sia la strategia dello Stato Islamico, o se non si vuole accettare questa conclusione, comunque l'effetto del terrorismo, è fuor di dubbio.

Che poi anche l'Italia mostri il razzismo è anche frutto del fatto che non abbiamo avuto, nel passato, esempi per poterlo mostrare, pure questo parrebbe vero. E forse in una parte della popolazione questo sentimento egoistico c'è perchè alimentato da Salvini che irride Bossi che era finito al 3% mentre la Lega viaggia su doppia cifra da tempo. In Italia la deriva non avviene perché c'è Grillo, e il comico genovese l'ha sempre detto.aylan

Appare persino un paradosso che diventi oggi santa quella Madre Teresa di Calcutta che è riuscita a mostrare al mondo come si ama chi non ha niente e neanche l'amore. Di fronte all'ipocrisia del mondo occidentale che si commuove vedendo Aylan, quel bambolotto morto sulla spiaggia e salva la sua coscienza con questa parvenza di commozione, poi pensa alle sue cose. Quello che il presidente della Regione Toscana Rossi definisce: "Un finto solidarismo che prolifera di ambiguità"

Il caso della Santa dei poveri dimostra il perché l'Italia sugli immigrati è coinvolta più degli altri paesi europei; perchè il nostro paese è sede del Papato, e molti cattolici sono in politica da sempre, o almeno dopo il ventennio nero. Per quanto riguarda la xenofobia, addirittura c'è chi su yuotube si firma Nessuno e con un linguaggio davvero nazista, parla di razza e paura della sostituzione della popolazione attraverso gli immigrati partendo da un dato, l'invecchiamento della popolazione che pure accetta come premessa, salvo a parlare genericamente di aiuto alla popolazione per fare figli; come se l'invecchiamento fosse determinato solo dall'economia, mentre per il 90% è legato alla cultura, agli stili di vita sempre più schiacciati sull'egocentrismo narcisista, l'egoismo, ai lavori delle donne sempre più coinvolgenti e anche a temi sindacali di tutele delle lavoratrici madri. Le semplificazioni di questo Nessuno fanno rabbrividire per il danno sociale che determina in chi non ha strumenti per farsi un'opinione e si lascia prendere da questi esilaranti commenti, in chiave anti Boldrini, sulla sostituzione della razza che andrebbe bene in discorso di mein kampf di Adohf Hitler e chissà che non siano stati presi popri da lì questi concetti. Non si guarda, per esempio, al tema delle società multietniche.

 

Etnia è diversa dalla razza

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In questa cartina realizzata dal Washington Post c'è una mappa che divide il mondo in base alla penetrazione delle diverse etnie all’interno dei singoli Paesi. Si tratta di uno studio interessante che mostra quali siano le nazioni più aperte alla mescolanza con altre etnie e quali sono quelle più “conservatrici”. Nonostante gli allarmi sterili degli imbonitori della rete ecco la realtà: i paesi più scuri sono quelli più multietnici, quelli più arancioni sono quelli più omogenei. E i primi 20 Stati sono africani! E' come se l'Africa dimostri che esiste un mondo diverso e aperto rispetto a paesi ricchi conservatori. E che questa Africa sia davvero culla dell'umanità, non è solo dato dal fatto che l'homo sapiens è venuto da là, ma anche dal fatto reale che chi va in Africa è contaminato dal Mal d'Africa e non solo per animali e clima, ma per tutto, solidarietà, comunanza, amore. 

La invasione dei lavoratori immigrati? 

Secondo i dati della Cgia di Mestre dal 2013 è in calo la domanda da parte delle imprese di lavoratori immigrati. La crisi occupazionale continua ad attanagliare l’Italia e si registra una consistente contrazione (-29%) della domanda di lavoratori immigrati da parte delle aziende, diminuzione superiore a quanto avvenuto nel 2012, quando il calo fu del 27%. Quest’anno la richiesta di lavoratori non stagionali immigrati prevista dalle imprese dell’industria e deiservizi – al netto dei fabbisogni di lavoratori autonomi quali badanti, collaboratori domestici e figure simili – si potrà attestare ad un valore massimo di 42.960 unità (contro le 60.570 dell’anno scorso). Ad affermarlo la recente indagine annuale sulla domanda di lavoro immigrato non stagionali per il 2013, segnalato dalle imprese italiane dell’industria e dei servizi e rilevato attraverso il Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro. Mentre per quanto riguarda il sistema delle imprese e stando ai numeri assoluti, segnala l’Ufficio studi della CGIA, sembra che

Almeno una parte dell’imprenditoria presente nel nostro Paese non conosce la crisi.

Stiamo parlando delle aziende guidate da stranieri che, tra il 2012 e il 2013, sono aumentate del 3,1 per cento, toccando, in valore assoluto, quota 708.317. Quelle condotte da cinesi hanno addirittura registrato un vero e proprio boom: nel periodo preso in esame sono aumentate del 6,1 per cento, superando di poco la soglia delle 66.000 unità. Niente a che vedere con lo sconfortante risultato conseguito dalle imprese italianeche, purtroppo, sono diminuite dell’1,6 per cento. Ovviamente, fanno notare dalla CGIA, bisogna ricordare che nei primi due casi stiamo parlando di qualche centinaio di migliaia di imprese, nel terzo caso, invece di milioni di attività.

Degli oltre 708 mila imprenditori stranieri presenti nel nostro Paese, il Marocco è il Paese di provenienza che ne conta il maggior numero: 72.014. Segue la Romania, con 67.266 e, subito dopo, la Cina, con 66.050.

Il contributo dei lavoratori migranti 

Scrive Repubblica in questi giorni "Seicentomila italiani ricevono la pensione ogni anno grazie ai contributi versati dagli extracomunitari". A scriverlo non è un fan degli immigrati, ma Roberto Garofoli, oggi capo di gabinetto del Ministero dell'Economia, protagonista delle battaglie sulla legge anti-corruzione e sulle misure antimafia. I dati relativi alle pensioni, agli stranieri in arrivo (153.842 a fine 2015), agli oneri conseguenti per sostenerne l'ingresso (ben 3,3 miliardi di euro nel 2015), ai benefici derivanti dalla loro presenza in Italia - come risulta dalle cifre del Mef - sono contenuti nella relazione che terrà domani All'Accademia dei Lincei dove sarà presentato il "Libro dell'anno del diritto" edito dalla Treccani e di cui Garofoli, con Tiziano Treu, dirige la sezione giuridica".

Ha scritto Umberto Eco: "In un periodo abbastanza breve l'Europa sarà un continente multirazziale o, se preferite, colorito. Se vi piace, sarà così, e se non vi piace sarà così lo stesso"

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