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Venerdì, 09 Settembre 2016 07:57

Un robot italiano che esprime le emozioni Si chiama Face e ha 'recitato' nel trailer di Morgan

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L'androide Face, in un fotogramma del trailer del film Morgan, della 20th Century FOX (fonte: 20th Century FOX) L'androide Face, in un fotogramma del trailer del film Morgan, della 20th Century FOX (fonte: 20th Century FOX)

Paura, stupore, tristezza: sono le espressioni che modellano il volto del robot italiano che è fra i protagonisti del trailer di Morgan, il nuovo film della 20th Century Fox prodotto da Ridley Scott e in uscita il 6 ottobre nelle sale italiane.



Il robot 'attore' dal volto espressivo è un androide, ossia un robot dall'aspetto simile a quello umano, non poteva che chiamarsi Face (Facial Automation for Conveying Emotions). E' stato costruito nei laboratori del Centro Piaggio dell'università di Pisa, dal gruppo coordinato da Danilo de Rossi. "La complessa struttura del volto del robot - spiega Daniele Mazzei, uno dei 'papà' di Face - comprende 32 micromotori, posti tra l'epidermide e la struttura ossea, che, in modo analogo ai muscoli facciali, permettono di controllare ogni minimo movimento del viso e generare una enorme quantità di espressioni anche molto complesse".

Il trailer di Morgan è nato sul modello dei 'reaction', i video in cui vengono riprese le reazioni delle persone davanti alla visione di un film, mostra le espressioni di Face, e del suo 'cugino' americano Edi, sviluppato dal magicLab. Ideato come strumento per studiare le interazioni tra uomo e robot, Face sa 'modellare' il suo volto a partire da sei emozioni fondamentali: rabbia, disgusto, paura, felicità, tristezza e sorpresa.

Per assumere queste espressioni Face sfrutta la sua esperienza di 'androide sociale'. E' stato infatti programmato per interagire con gli esseri umani ed è utilizzato per lo sviluppare modelli di Intelligenza Artificiale e per studiare l'interazione sociale ed affettiva tra uomo e robot. Per questo sa dirigere il proprio sguardo verso l'interlocutore, analizzandone le espressioni facciali e la gestualità cercando così di capirne lo stato emotivo e iniziando un 'dialogo' non verbale fatto di espressioni e sguardi. (Ansa)

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