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Giovedì, 15 Settembre 2016 00:32

Juncker: “La storia non si ricorderà di noi, ma dei nostri errori, non rendiamoci colpevoli di errori che potrebbero mettere fine all’Europa”.

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Sicurezza, difesa, crescita digitale, giovani.

In occasione del discorso annuale sullo stato dell’Unione europea il presidente della Commissione, Jean Claude Juncker, ha illustrato i punti essenziali del piano d’attacco della Commissione per fare uscire l’Unione dalla crisi esistenziale.

Se la sicurezza resta prioritaria, per ritrovare slancio l’Europa deve darsi i mezzi anche finanziari per questo la Commisione intende raddoppiare la capacità finanziaria del piano d’investimenti lanciato nel 2014.

"I prossimi dodici mesi sono cruciali per ottenere una nuova Europa", che permetta di difendere "il modo di vivere europeo, che merita di essere tutelato". Lo sottolinea a Strasburgo, nella seduta plenaria dell'Europarlamento, il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker nel suo discorso sullo stato dell'Unione. "Il populismo non risolve i problemi, ma li crea", pertanto "dobbiamo proteggerci" dalle sirene che ventilano soluzioni facili a questioni complesse, ha detto ancora Juncker.

In relazione ai conti pubblici, il presidente della Commissione Europea ha affermato: "Serve flessibilità intelligente, la crescita non va ostacolata".

In uno dei passaggi applauditi dall'aula di Strasburgo, Juncker ha poi sottolineato che "l'Europa non è abbastanza sociale, dobbiamo dirlo chiaramente". "La disoccupazione resta ancora troppo alta in Europa - ha continuato Juncker - anche se dal 2013 ad oggi 8 mln di nuovi posti di lavoro sono stati creati e l'occupazione sta crescendo in modo costante. Ma l'ingiustizia sociale continua, ed è per questo che dobbiamo metterci a lavorare molto velocemente sulla base dell'equità e della giustizia sociale".

I punti salienti del discorso di Juncker:

“Non distruggiamo, non miniamo , vogliamo piuttosto costruira un’Europa migliore”.

“I prossimi 12 mesi saranno decisivi se vogliamo riunire l’Europa. Se vogliamo mostrare all’Europa e al mondo che siamo capaci di azioni congiunte”.

“La Commissione propone oggi la formazione di un corpo di solidarietà.
Giovani in tutta Europa potranno fare volontariato per aiutare dove più ce n‘è bisogno, per rispondere a situazioni di crisi come quella dei rifugiati o il recente terremoto in Italia.
Sono abilità che consentiranno a questi giovani di trovare un lavoro ma saranno anche una grande esperienza umana”.

“Un ‘Europa che protegge è un’Europa che si difende, dobbiamo difenderci dal il terrorismo, prima di tutto, è una priorità; come siamo stati solidali nel dolore, dobbiamo restare uniti nel dare una risposta collettiva. Dobbiamo restare fedeli a noi stessi, ai nostri valori, alla nostra società democratica, aperta e tollerante”.

“Il mondo diventa più grande ogni giorno di più e l’Europa più piccola; se vogliamo continuare a contare e a influenzare il mondo è solo insieme che riusciremo a mantenere questo status”.

“Guardate il conflitto in Siria, le conseguenze per l’Europa sono immediate, ma dov‘è l’Unione? Partecipano gli Stati membri ai negoziatiper la pace?”

“La storia non si ricorderà di noi, ma dei nostri errori, non rendiamoci colpevoli di errori che potrebbero mettere fine all’Europa”.

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